1. Incontro di lavoro


    Data: 13/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Tradimenti Autore: azzurrogrigio, Fonte: RaccontiMilu

    ... depilata, calda, si fece spazio.
    
    Il no successivo, che disse, si mescolò mentre sentivo sul mio dito il calore dei suoi umori. Era bastata una pressione. Scivolare un po’. E si era eccitata.
    
    Lo lasciai affondare.
    
    Su queste parole mossi il dito, roteandolo e facendolo entrare e uscire velocemente per 4-5 secondi… non di più.
    
    La sentii gemere. In silenzio. Stava godendo.
    
    Sentivo la sua pelle liscia toccare la mia mano. Le gambe aprirsi e tendersi, per poi richiudersi, avvolgendo la mia mano.
    
    Mentre fuori i capannoni scorrevano veloci in auto tutto sembrava fermo. La stavo scopando con un dito, dentro e fuori, e lei si stava lasciando andare.
    
    Si sistemò sul sedile e mi lasciò fare. Era ormai un lago. La stavo praticamente sbattendo con la mano.
    
    Le afferrai con due dita le mutandine, che ormai erano inutili e le ordinai di toglierle. Lo fece. Non parlava, ma nei suoi occhi vedevo crescere il desiderio. Tornai a masturbarla, prima con un dito e poi con due. Gemeva. Calda e bagnata. Lasciava fare. Le dita scivolavano e scorrevano. Mentre attraversavamo un paese emise un urlo di piacere, un sospiro. Sentivo che fremeva.
    
    Subito non rispose. Poi rallentai, uscivo ed entravo con le dita. Infilai una strada verso una zona artigianale e mi sistemai in fondo a un parcheggio tra capannoni abbandonati e campi incolti.
    
    Li la baciai. E lei ricambiò. E guardandola negli occhi ...
    ... glielo richiesi.
    
    Le abbassai il vestito, quasi strappandolo, per la voglia che mi era cresciuta e, continando a scoparla con le dita, presi a baciare i suoi seni. Erano splendidi, tesi, gonfi. La sentivo colare tra le cosce.
    
    Le dissi solo – ho voglia di scoparti – e su quelle parole senti la mia mano riempirsi di umori. Lei gemette ancora… respirò e parve rilassarsi sotto i miei colpi più veloci.
    
    Ero eccitato e slacciai i pantaloni, facendo uscire il mio cazzo, già durissimo.
    
    Guidai la sua mano sopra. Era quasi timida… lo stringeva, lo muoveva piano.
    
    Strinsi la sua mano con la mia. Su di lui. La vidi nuovamente scaldarsi. Guidai la sua testa, non le chiesi nulla. La spinsi giù di forza e cominciai a farglielo succhiare. Saliva e scendeva… prima esitando. Poi lo sentiva gonfio… cominciò ad avvolgerlo con le labbra con tutta la bocca. Le mie dita dentro di lei erano in fiamme. Succhiava e mugugnava. Gemeva. Ogni tanto apriva la bocca per riprendere fiato, poi tornava a succhiarlo, a inghiottirlo. Le sue tette sbattevano sulle mie gambe.
    
    Le esplosi in bocca, poi in faccia e lei di nuovo sulle dita. Urlò appena, tremando con le gambe, mentre sentivo gli umori che scendevano lungo le cosce, fino alle calze.
    
    Restammo così per un po’. Si distese. Venne lei a baciarmi e io le accarezzai il viso.
    
    Mi sorrise e mi disse – forse ora è meglio andare –
    
    E proseguimmo verso il cantiere. 
«12»