1. Umiliare il mare


    Data: 08/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Racconti sull'Autoerotismo, Voyeur Autore: nonoval, Fonte: RaccontiMilu

    ... innocente, non così esplicito come potrebbe sembrare. Ad ogni modo, lui rimane di stucco: ha funzionato. Giro sui miei tacchi e prendo l’uscita, salutando allegramente.
    
    Eccitata per la mia performance e ridacchiando da sola, ritorno nella piazza principale, mentre sento da dentro la trattoria provenire una fragorosa risata degli uomini. Avranno fatto qualche battuta su di me, minimo. La serata è buia, il sole è tramontato da un pezzo. Mi fermo davanti alla fontana, pensosa: è di pietra bianca, liscia; ha un’energia particolare: si colloca a metà tra il bello e l’inquietante. È strano vedere questo tipo di architettura in un paese così. Di certo, è una costruzione moderna: contrasta troppo con gli edifici circostanti. Tra questi pensieri, il vino che mi annebbia la mente, la fronte che mi pulsa dove sicuramente il bernoccolo mi sta uscendo – sempre che non sia già lì – mi dirigo verso l’appartamento. Apro la porta verde, la chiudo alle spalle e arranco sulle scale ripide; raggiungo la camera da letto. In qualche modo, piolo dopo piolo, arrivo al letto superiore. Quante scale. Chiudo gli occhi. Ho i pensieri confusi. Senza rendermene conto, mi addormento di sasso.
    
    ………….
    
    La mattina mi saluta con la luce che entra intensa dalle finestre. Ieri non ho chiuso le tapparelle, così il sole mi ha svegliata. Intorpidita dal sonno, leggermente intontita, mi precipito in bagno, sedendomi sulla tazza senza troppa delicatezza. Lo scricchiolio che ne proviene mi ricorda che le sue ...
    ... condizioni passate sono state migliori. Per fortuna, sembra che nessuna parte sia rimasta compromessa. In casa manca anche il caffè. Maledetta Angelica, nemmeno delle cose fondamentali riesce a preoccuparsi.
    
    Giro il rubinetto della doccia verso il freddo e lo sollevo. Non c’è afa come a casa, ma di sicuro fa già caldo, un po’ di acqua fresca è perfetta. Mi spoglio: alla fine ho dormito coi vestiti che indossavo ieri; effettivamente, più di mezza bottiglia per me è decisamente troppo. Vincendo la reticenza iniziale, apro l’anta e mi butto sotto il getto. Brrr. La temperatura mi scuote tutta e mi sveglia. Di sicuro ora sono meno rincoglionita. Mentre mi lavo rapidamente, penso che in effetti non c’è possibilità di fare colazione; quindi, sono più che giustificata ad uscire per un cappuccino e una brioche, giusto? Esco dalla doccia e con passo svelto mi dirigo verso la camera, dove ho lasciato il mio accappatoio, segnando il pavimento della casa con una scia di gocce d’acqua e impronte. Lo afferro e abbasso lo sguardo sul mio corpo per un attimo. La luce entra dalla finestra, facendo brillare le gocce che mi ricoprono. Sulle braccia, sulle gambe e su tutto il resto del corpo, ho la pelle d’oca; la sfioro leggermente, rabbrividendo. Osservo i miei seni, non molto grandi, ma che mi piacciono molto. Sento l’aria che li avvolge, fresca. I miei capezzoli svettano, dritti, come se fossero pronti ad attirare lo sguardo di qualcuno. Ci soffio sopra; mentre diventano ancora più duri, ho ...
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