1. La geometra parte 10 (epilogo)


    Data: 07/12/2021, Categorie: Etero Autore: porco40, Fonte: EroticiRacconti

    “Eh no cazzo, ora è troppo” urlai mentre scagliavo il più lontano possibile gli airpods da me. Afferrai il telefono e le urlai che poteva fare il cazzo che voleva coi miei video, ma non mi poteva chiedere una cosa del genere. Mario cominciò a gridare a sua volta, chiedendo cosa cazzo stava succedendo e con chi parlassi, Anna fu brava a portarselo via così che io potessi finire di urlare tutto il mio sdegno al telefono a quella bastarda. Le urlai di tutto per diversi minuti, sfogai tutta la rabbia di settimane in balìa dei suoi desideri e delle sue perversioni. Solo alla fine mi accorsi che la linea si era interrotta, o che, molto più semplicemente, lei aveva messo giù.
    
    Mi abbandonai sul divano, sfinito, senza nemmeno curarmi di essere ancora nudo. Bussarono alla porta e dissi avanti senza nemmeno riflettere. Era Anna, ancora mezza nuda.
    
    “Che diavolo è successo” – mi chiese lei – “stava andando tutto bene”:
    
    “Tutto bene un cazzo” – risposi “quella troia maledetta voleva che glielo succhiassi a Mario”.
    
    Anna mi guardava come se non ci fosse niente di strano. Lessi nei suoi occhi tutto lo stupore per non aver accettato pur di togliermi questo problema.
    
    “Ma mica siamo tutti dei pervertiti come te” – le urlai – “io non mi metto a ciucciare cazzi per evitare che una stronza mi ricatti”.
    
    “E io invece devo farlo per te, senza che mi ricatti nessuno e va bene vero?” – rispose lei risentita e raccattando da terra i suoi vestiti - “Io volevo solo aiutarti, ma almeno ...
    ... non mi trattare come una troia. Mi piace fare sesso e allora? Cosa c’è di male? Almeno non mi nascondo e non mi faccio tanti problemi”.
    
    “Ma tu lo capisci che mi ha chiesto di farmi venire in bocca da un uomo o no?”
    
    “Certo che lo capisco” – rispose ancora lei – “e non sto mica dicendo che dovevi farlo, non penso nemmeno che Mario sarebbe stato d’accordo. Ma non te la prendere con me che sto solo cercando di aiutarti”.
    
    Mi scusai, le dissi che aveva ragione ed anzi la pregai di rimanere, che la sua compagnia mi avrebbe fatto bene. Lei si sedette accanto a me, fedele come sempre. Mi guardò negli occhi, interrogativa.
    
    Risposi con uno sguardo altrettanto interrogativo ed allora ruppe lei il silenzio: “Non so, ti vesti o mi spoglio io e almeno finiamo quello che avevamo iniziato”. Ero ancora nudo, ma ormai davanti a lei ero nudo non solo fisicamente ma anche psicologicamente tanto che il fatto di essere senza vestiti davanti a lei non mi imbarazzava più. Mi aveva visto molto più nudo di così.
    
    Mi rivestii e ci mettemmo a parlare, serenamente. Le chiesi cosa ne pensasse di una denuncia: forse era arrivato il momento di mettere fine a tutto ed evitare che il gioco andasse avanti. Ma mi invitò a riflettere sul fatto che avrei dovuto inevitabilmente rendere conto alla mia compagna di tutto quanto, e quindi dirle che l’avevo anche ripresa mentre facevamo sesso, solo per acconsentire alle richieste di una ragazzina che mi minacciava perché mi ero fatto una sega davanti a lei. ...
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