1. Business alla scala pt.5 (fine)


    Data: 04/12/2021, Categorie: Erotici Racconti Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Lesbo Sensazioni Tradimenti Autore: nylonsAddict, Fonte: RaccontiMilu

    ... mentre scambio dei messaggi vocali con la mia ragazza mi spoglio velocemente, controllando allo specchio di non avere segni particolari sul mio corpo derivanti dalle varie scopate. Mi butto in doccia e mi lavo di dosso tutto l’odore e le secrezioni varie, cercando di buttare via qualche senso di colpa che qua e là fa visita ai miei pensieri. Come ogni doccia che si rispetti mi depilo per bene le parti intime sperando che la lingua di Sara mi lecchi ancora ogni singolo cm del mio cazzo, così come delle palle e perché no sotto di esse. La sola immagine dei suoi occhi blu che mi guardano mentre mi lecca le palle mi fa venire un’erezione che però smorzo subito andandomi ad asciugare e poi vestire. Fa caldo e così i pantaloni grigio chiaro fanno da base a una camicia non a misura di lino, molto estiva che mi cade addosso per far passare aria. Occhiali da sole e si va giù nell’ennesimo taxi, passando prima per la hall e recuperando il buon vino ordinato. Pago la stanza e faccio il checkout. Il taxi corre veloce nelle vie di Milano che di domenica estiva è quasi deserta e così in pochi minuti sono subito da lei, il vino ancora freddo e il campanello trovato in fretta. M: “Sono io” S: “Quarto piano interno 16” Così mi dirigo all’ascensore e premo il piano richiesto. Sale rapido così come la mia voglia di lei, la voglia di assaporare il vino assieme e mischiarlo alle nostre lingue è più di un pasto che invece non rientra minimamente tra le mie preoccupazioni come se potessi prendere ...
    ... il treno a digiuno stasera. Così arrivo e finalmente le porte dell’ascensore si aprono e mi lasciano intravedere la porta dell’interno 16 socchiusa, mi avvicino e con due leggeri tocchi di pugno annuncio il mio arrivo. M: “Ehi è permesso?” Pochi secondi e arriva Sara, profumata e con i capelli ancora un po’ bagnati, le sue labbra vivide e gonfie come stanotte e i suoi splendidi occhi a distrarmi dalla leggera camicia da notte che ha addosso. S: “Ehi eccoti, mi sono messa comoda tanto siamo a casa no” Baciandomi le labbra calde e leccandomi velocemente il labbro superiore, il suo sorriso è l’anestesia a ogni pensiero superfluo così le passo le mani sulla veste fine ad arrivare al gluteo, tonico come sempre e chiodo fisso dei miei desideri. M: “Hai fatto benissimo …beviamo ?” S: “Si dammi a me, siediti pure sulla sedia comoda quella quasi a poltrona che c’entriamo in due.” Così mi siedo, effettivamente è una bella sedia comoda, quasi riesci a sdraiarti come fosse una da mare. Pochi secondi e torna con due calici, me ne serve uno si siede vicino alle mie gambe e sorridendo mi guarda mentre sorseggiamo, il sapore del vino mi mette in moto così cerco di prendere iniziativa. M: “Allora è vero che il mio pranzo sei tu? Magari potresti venire qui su di me e proviamo a vedere come va l’antipasto” S: “ehehe no aspetta… bevi ancora un po’ voglio farti una sorpresa …” Così si alza e prende una calza, credo autoreggente perché singola e guardandomi me la mette sugli occhi facendola aderire ...
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