1. Il mio primo tradimento...anale


    Data: 30/11/2021, Categorie: Tradimenti Autore: BBWife, Fonte: EroticiRacconti

    Era tardo pomeriggio. Ero appena uscita dall’ufficio dopo una giornata molto noiosa e stavo recandomi sola al bar sotto l’edificio, in quanto la mia collega, che di solito mi fa compagnia, era dovuto andare via per il figlioletto febbricitante. Stavo sorseggiando il mio solito caffè alle nocciola, quando alla mia destra vedo al bancone un giovane sorridermi. Ha un aria familiare, ma non riesco a metterlo a fuoco tra le mie conoscenze. Ricambio il suo sorriso con cortesia e lui con gentilezza mi fa: ”Non riesce a riconoscermi, forse sono troppo pulito...eppure ci siamo visti spesso nei mesi precedenti...si accende ancora la spia della sua Mercedes per l’avaria motore?”. Ad un tratto la nebbia che mi attanagliava il cervello, forse anche per la giornata noiosa, si dissolse...era Samuel, il ragazzo che lavorava dal mio meccanico di fiducia! Certo che vestito con quel jeans attillato e quella camicia aperta a mezze maniche, che risaltava i suoi bicipiti, era tutta un’altra cosa. Abituato a vederlo con quegli indumenti strappati e sudici, non avevo mai notato quel ben di Dio che aveva sotto quegli stracci da lavoro, anzi avevo sempre disprezzato i meccanici per il loro sozzume e la sporcizia. Mi avvicino e gli rispondo: “Si, per fortuna quella maledetta spia sembra avermi dato tregua, ma non mi illudo perché so che, quando compri un’auto usata, questa problematica si ripresenta spesso.” Lui mi sorride e ammiccando con una strizzata d’occhio mi dice: “Beh, speriamo ricapiti, è ...
    ... sempre un piacere vederla in officina...e non lo dico per i soldi, in quanto sa bene che non è mia.” A questa affermazione, un brivido mi percorre tutto il corpo e mi sento un fremito nelle mie parti intime, possibile che questo ragazzo così giovane e bello mi stia facendo un avance così esplicita? Senza pensarci due volte, mi accingo a verificarne l’impressione che mi ha dato ed avvicinandomi a lui, gli dico: “Dai non prendermi in giro, sei un ragazzo così prestante, chissà quante ragazzette avrai dietro...” e dicendogli questo gli tocco con forza il suo bicipite, come se stessi stringendo il suo cazzo. Lui estrae una sigaretta e si avvia verso l’uscita senza rispondermi, lasciandomi in totale imbarazzo, convinta di aver fatto una figura di merda di quelle clamorose. Pago alla cassa e mi dirigo verso l’uscita, lanciandogli un frettoloso: “Allora ciao...”. Lui sporgendosi in avanti mi sussurra all’orecchio: “Ho l’auto a due passi, che dici ti va?” Rimango praticamente impietrita, le mie impressioni erano giuste allora, non c’è niente da fare: il mio sesto senso femminile non sbaglia mai. Decido quindi di rilanciare, non mi fido tanto dei giovani e gli rispondo: “E perché mai? C’è il mio ufficio qui accanto, saliamo al primo piano ed è fatta...”. Anche lui sembra rimanere di stucco alla mia risposta, ma prontamente mi dice: “Allora tira fuori le chiavi”. In un attimo apro il portone, che è giusto affianco al bar e saliamo insieme per l’ufficio. Samuel inizia già a toccarmi il culo ...
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