1. Un sogno che si avvera ...


    Data: 20/11/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Elio84, Fonte: Annunci69

    Quando il telefono squillò, non ebbi il tempo di capire che ora fosse. Appena uscito dal lavoro, dovevo tornare a casa, lavarmi e prepararmi, per poi andare immediatamente alla piazza del mio paese natio, dove come ogni estate, iniziava la sagra paesana.
    
    "Si pronto!" risposi, era una delle mie amiche: "Ciao! Riesci a venire in piazza un pò prima stasera? Hanno bisogno di te in cucina!" Io preso dalla preoccupazione e che ero già tardi, risposi: "Ok ok va bene! Vedrò di fare il possibile! Ma perchè? Cosa succede?"
    
    Lei si dilungò a raccontarmi tutto ciò che successe nel pomeriggio, ma alla fine mi spiegò che purtoppo, il cuoco era rimasto da solo e non c'era nessuno a dargli una mano alla prima serata di sagra.
    
    Io sussultai leggermente, quasi in automatico da quello che stavo sentendo, nella mia testa c'era già il pensiero di passare tutta una sera, in compagnia dell'uomo che fin da piccolo, ha destato in me molta ammirazione ma pure eccitazione... Era l'uomo che ci allenava da ragazzini nella squadra di calcio della contea, era l'uomo che a fine allenamento veniva a farsi la doccia con noi, era il primo uomo maturo nudo che io vidi, fin dalla tenera età adolescenziale con me era paterno, amico, era il papà di uno dei miei compagni di squadra, mi ha visto crescere, eppure io tremavo quando era vicino a me. Quando eravamo tutti quanti sotto la doccia, io gli spiavo tutto quel pelo che aveva nel petto, quel pisello magnifico che da moscio, a me che ero piccolo, sembrava ...
    ... enooorme, e che penzolava da matti, appoggiato su quello scroto gonfio e pasciuto, ricordo l'odore del suo bagnoschiuma, ricordo i suoi baffoni pieni di sapone che gocciolavano mentra era intento ad insaponarsi il corpo, insomma, per me era una meraviglia di madre natura.
    
    Cambiato e docciato, arrivai in piazza, salutai tutti, ed andai verso la cucina. Aprii la porta, una folata di caldo e odore di griglia mi entrò nelle narici, e lui era già li. Era ovviamente invecchiato rispetto la descrizione di quando ero ragazzino, all'epoca del racconto aveva circa 62 anni, ma per me, era come se vedessi un angelo.
    
    Era in pantaloncini corti, completamente a petto nudo, tutto però coperto da un grembiule da cuoco, di quelli che si legano al collo e alla cinta, quindi si intravedevano solo le braccia e la completa schiena nuda.
    
    "Finalmente sei arrivato!" mi disse in dialetto, "E' un ora che ti aspetto!" continuò ridendo e sghignazzando, "guarda che hai già il rimorchio sul tuo posto!" Si riferiva ad un boccale di birra che lui gentilmente aveva preparato per il mio arrivo. Iniziamo bene pensai, e così indossando il mio grembiule, mi misi a dargli man forte nel cucinare.
    
    La serata passò fra barzellette sporche, boccali di birra, ordini di griglie e patatine, e ogni tanto qualche occhiatina furba. Mi raccontò di quando giocava a calcio da giovane, e se mi ricordavo di quando mi allenava da ragazzino, man mano che l'alcool e le birre salivano, i racconti si facevano piu "strani", ...
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