1. Un sogno che si avvera ...


    Data: 20/11/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Elio84, Fonte: Annunci69

    ... infilò in bocca.
    
    Fu un esplosione di piacere,il cuoco cominciò a sborrare e a godere talmente tanto, che non riuscivo a contenere tutto il suo miele in bocca, il suo cazzo pulsava nella mia bocca e spruzzava una confettura caldissima e dolcissima, deglutivo meglio che potevo, ma il resto, mi uscii in giro per la faccia, e sul mento e sul mio petto. Vederlo in viso come godeva, e sentire la sua voce che tremava mentre mi sborrava tutto in bocca, era splendido, bellissimo.
    
    La quiete che ne scaturì dopo, fu strana, ma ovviamente capii che ognuno avrebbe dovuto tornare alle proprie vite.
    
    "Non mi dici niente?" mi disse mentre mentre mi aiutava a pulirmi da tutto quel ben di dio che mi fu regalato.
    
    "Io non ho parole," gli risposi, "se non ringraziarti cuoco. E' da una vita che desideravo di averti, anche solo per un minuto nudo per me, e tu mi hai invece regalato una serata di passione". "Non so come tu l'abbia capito, ma te ne sono grato. Spero potremmo rivederci magar............." ma mi zittì tappandomi la bocca con un dito e disse sottovoce: "guarda che i sogni non si avverano sempre, non fare l'ingordo! I sogni son desideri, e ...
    ... tali devono rimanere, sennò senza desiderio, stasera non avrebbe potuto aver luogo niente".
    
    Mi diete un bel bacio in bocca a stampo, sentii per l'ultima volta i suoi baffoni solleticarmi il naso, e dopo esserci rivestiti mi diete una pacchetta sul sedere dicendo: "Via a nanna adesso, ci vediamo domani! Notte piccolo!" io approfittai per dargli l'ultima palpata a quel pacco meraviglioso che aveva e gli diedi un bacione sulla guancia.
    
    Fuori dalla cucina, ci salutammo così, come due amici, compaesani, ognuno per la sua strada, la cose li per li mi sembrò triste, ma in realtà, tutto va come deve andare.
    
    La sera dopo, ci salutammo come ci salutiamo da 30 anni a sta parte, ma in cucina tornò l'aiuto cuoco della sagra e la ragazza che lavorava alle griglie, quindi io ritornai al mio ruolo nel chiosco della birra.
    
    Non fu più toccato l'argomento anche nei mesi a seguire, e attualmente, non ho nemmeno più avuto modo di stare in situazioni da solo con lui.
    
    Quando ci si vede ci si saluta, con i classici convenevoli da compaesani, come niente fosse, ma con lo sguardo pieno di complicità.
    
    Non dimenticherò mai questo sogno di mezza estate. 
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