1. Il porco-prof. e il 30 e lode


    Data: 20/11/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Silveradone, Fonte: EroticiRacconti

    ... se lo menava per tirarlo su, ma ci volle poco. Aveva già la cappella bagnata di umori prostatici, se la stava aspettando.
    
    “Ma fuori c’è il mio ragazzo che mi aspetta” disse lei sottovoce, “cosa fa? La prego si rivesta!”
    
    Ma lui si avvicinò alla sua sedia e le porse il cazzo in viso.
    
    Lei aveva il battito a mille, non sapeva cosa fare, era incastrata: io dietro la porta, lui un porco che non le avrebbe mai fatto superare l’esame, quel cazzo davanti agli occhi che comunque le sembrava invitante…
    
    “Se ti sbrighi quel coglione là fuori non si accorge di nulla!” disse lui.
    
    Io ero lì, sentivo male, intuivo quello che si dicevano e provavo rabbia, ma allo stesso tempo ero bloccato da una strana sensazione. Avevo il battito a mille e… il cazzo in tiro anche io.
    
    Mi avvicinai alla porta e con l’orecchio mi poggiai.
    
    Sentivo lui ansimare e farfugliare: “mmmm, siii dai… così. Brava bravissima, se da trenta e lode… ma ancora l’esame non è finito, continua a "parlare"….”
    
    Sentivo lei che succhiava avidamente, soffriva forse, ma continuava senza fermarsi, anzi accelerando affinchè quella tortura finisse prima possibile.
    
    “ahhhh, dai siiiii, ahhhhh, ahhhhhhhhhhhh, ahhhhhhhhhhhhh!”
    
    Venne finalmente, venne nella sua bocca, venne senza uscire e ben attento che lei ingoiasse tutto.
    
    “Wow, che brava che sei! Si il 30 e lode l’hai proprio meritato!”
    
    Si rivestì con calma mentre lei si rassettava. Le prese il libretto che nel frattempo lei aveva messo sulla scrivania, ...
    ... come a dire “Ho fatto il mio dovere, adesso faccia il suo!”. Prese la penna, sfogliò il libretto e le fece i complimenti per tutti quei voti alti e le scrisse una altro 30 e lode sul primo rigo vuoto.
    
    Lei si riprese il libretto, si girò di spalle e salutò con un semplice buonasera. Arrivederci sarebbe stato una promessa, perciò stette molto attenta a non pronunciare quella parola.
    
    Io mi allontanai dalla porta, la vidi uscire sorridente e io le feci un sorriso di circostanza. “Trenta e lode” mi disse, e io “Bravissima! Lo meritavi e sicuramente lo hai meritato!” Il mio sembrava un complimento sincero, ma in realtà per me era sarcastico.
    
    Notai che aveva gli occhi rossi, aveva pianto, probabilmente mentre veniva “interrogata”, e mi fece tenerezza. L’abbracciai, ma non la baciai in bocca, né lei ci provò. Avevo anche notato che aveva indossato il coprispalle e lo aveva chiuso sul davanti, probabilmente per coprire macchie di sperma che erano colate sulla t-shirt.
    
    La presi per mano e tornammo a casa.
    
    Quella sera non aveva voglia di festeggiare, certamente si sentiva uno schifo, aveva dovuto subire quella “forzatura”, quella “violazione”, mi aveva suo malgrado tradita, cosa che non aveva mai fatto, essendo per lei il primo e unico uomo fino ad allora.
    
    Di tutto ciò che successe non me ne parlò mai, perciò so solo ciò che ho intuito e di cui sono certo, ma ufficialmente non è mai successo.
    
    Per molto tempo, poi, mentre facevamo sesso, non era la stessa di prima, non ...