1. Phil, l'amante del guardare


    Data: 28/10/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Zindo, Fonte: Annunci69

    Non aveva certo sofferto per l'essere rimasto vedovo a poco più di cinquant'anni, Giangiacomo Filiberto Girbani, detto Phil, discendente di una casata con tracce di nobiltà e residue ricchezze che amava ostentare per mascherarne l'esiguità del rimastogli rispetto all'abbondante patrimonio già sperperato.
    
    Non aveva mai amato, neanche stimata, la consorte, sposata solo per convenienza di entrambi, neanche per loro scelta ma per imposizione delle rispettive famiglie.
    
    La convenienza non era stata quella economica anche se, a ben pensarci, anche questa c'era stata, ma involontariamente; il casato dei Girbani godeva di grande prestigio sociale, quello della defunta moglie di un certo prestigio economico: la convenienza c'era stata per entrambi.
    
    La vera ragione però era che all'epoca, andiamo a poco prima degli anni settanta del secolo sorso, si vivevano altri tempi, molto diversi dagli attuali, almeno nelle apparenze, anche se, nella sostanza, come si vedrà anche da questo racconto, poco cambia sotto le stelle con il passare del tempo.
    
    Phil era prossimo ai venticinque anni, età in cui all'epoca molti uomini già erano sposati, e non aveva ancora mai mostrato alcun interesse per le donne, nonostante suo padre avesse assunto proprio per “svegliarlo”, una procace cameriera, poco più che trentenne, di cui lui stesso era cliente abituale, visto che la vera professione della donna non era quella della cameriera ma della meretrice.
    
    Risultato zero.
    
    Il padre, uomo di ...
    ... mondo, tirò subito le conclusioni stabilendo lui stesso che il figlio fosse “malato” come si diceva allora dei gay di buona famiglia (se di ceto basso invece si chiamavano froci).
    
    Quella “malattia” era considerata una vergogna in ogni ceto sociale, in modo particolare in quelli medio-alti, quindi bisognava “nasconderla”. Quale “telo” migliore per ammantare una tale vergogna se non un matrimonio di facciata?
    
    Con chi?
    
    Eh! Quando si dice il caso!
    
    Sarà stato solo il caso a far sì che nel circondario vivesse anche la famiglia Rozzati? La famiglia di un fin troppo ricco possidente terriero che al mutare della società da rurale ad industriale, aveva lasciato l'agricoltura per investire nell'edilizia che in quell'epoca viveva il suo boom, facendo soldi a palate. Unico cruccio dell'imprenditore Rozzati era di non avere eredi a cui lasciare tutte quelle ricchezze, avendo una unica figlia, Margherita, di oltre trent'anni, età avanzata all'epoca per poter essere chiamata ancora nubile, quindi la figlia era zitella, destinata a restare tale se non ci fosse stato al mondo Phil. Infatti era di una bruttezza più unica che rara, per di più con un carattere non facile, perennemente imbronciata.
    
    I due capifamiglia chissà come e perché si incontrarono, parlarono anche dei loro problemi privati con i figli e decisero di farli sposare per salvare la faccia di Phil e sperare che Margherita partorisse un figlio o, al limite, sposandosi ne adottasse uno.
    
    Non è che i due accettarono ...
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