1. Capitolo 6 – La mia storia con una donna sposata


    Data: 24/10/2021, Categorie: Erotici Racconti Racconti Erotici, Etero Autore: Giangi, Fonte: RaccontiMilu

    ... all’università alla facoltà di biologia di Torino e sono qui perché sto frequentando un corso di specializzazione all’università Cà Foscari di Venezia. Sono venuto a trovare Cristina; stiamo facendo una passeggiata e mi sta facendo conoscere le bellezze di questa città.”
    
    I signori Favaro ribatterono:
    
    “Ma Francesco non ci aveva mai detto di avere un lontano cugino torinese …”
    
    Cristina che non era una stupida, anzi tutt’altro, m’interruppe agganciandosi perfettamente alla mia frase e disse che Francesco era in trasferta per lavoro; lei si stava annoiando in quanto sola a casa da diversi giorni e m’aveva telefonato per un incontro informale. Ci congedammo in modo piuttosto sbrigativo, anche se i signori Favaro avrebbero voluto porci altre domande, e continuammo la nostra passeggiata per il centro della città. Cristina mi disse:
    
    “Te la sei cavata egregiamente con i Signori Favaro … Sono persone alquanto impertinenti ed invadenti e non mi sono mai piaciute …”
    
    “Mi sembra di essere stato convincente con quelle persone; non hanno più fatto alcuna domanda su di noi …” risposi
    
    “ Sei stato bravissimo!” e mi diede un bacio in bocca.
    
    Cenammo in ristorante in centro città. Tornammo a casa e poi dopo aver visto un’oretta di televisione andammo a letto. La domenica dopo pranzo iniziai a raccogliere quanto io avevo portato via per vivere insieme a Cristina. Tutti e due eravamo tristi e dispiaciuti. Verso le 15:00 me ne andai e Cristina andò a prendere il marito Francesco ...
    ... all’aeroporto Marco Polo di Venezia. Arrivai a casa e mia madre incominciò a farmi l’ennesimo interrogatorio di terzo grado:
    
    “Dove sei andato tutto questo tempo? … Con chi eri? … Con chi hai dormito? … Ma chi è la donna con cui trascorri tutto questo tempo?” ecc …
    
    Risposi per monosillabi e me ne andai in camera e andai a letto. M’addormentai e dormii fino a quando mia madre mi svegliò perché era pronta la cena. Prima di scendere dalle scale per andare a cena controllai il telefonino; c’erano alcuni messaggi da parte di Cristina:
    
    “Già mi manchi da morire! … Sono triste! … Ho tanta voglia di vederti!”
    
    Le risposi che dopo cena l’avrei chiamata. Mi rispose quasi immediatamente:
    
    “Va bene!”
    
    La cena era un momento di ritrovo della mia famiglia aggiungerei anche che era anche un momento di discussione tra di noi. Mio padre mi chiese:
    
    “GianLuca come sta andando il lavoro?”
    
    Gli risposi:
    
    “Molto bene. Grazie!”
    
    Incominciai a spiegare in che cosa consisteva la ricerca che stavo conducendo con gli altri ingegneri chimici. Il lavoro mi piaceva tanto e quindi cercai di trasmettere con la spiegazione tutta la passione e la devozione che ci mettevo nel lavoro. Sinceramente mio padre capì ben poco. Ma d’altronde il suo campo lavorativo era ben altro. Terminata le cena salii in camera e chiamai Cristina:
    
    “Ciao tesoro come stai?”
    
    “Molto male … La casa senza di te è vuota … Sono andato a prenderlo all’aeroporto; siamo tornati a casa e non mi ha neanche degnato di ...