1. Antica baita


    Data: 18/10/2021, Categorie: Etero Autore: Yuko, Fonte: EroticiRacconti

    ... invernali.
    
    Stanze sempre grate di essere riaperte, di ricominciare a respirare, di essere attraversate nuovamente da ronzii di api e voli incerti di goffi scarabei.
    
    Sul lato opposto della casa, la fontana in cui vengono a bere i caprioli in primavera e in tardo autunno.
    
    Apro tutte le imposte, assicuro i vetri con le sottili catenelle ai muri, perchè non sbattano nell'aria corrente e resto ad aspettare che il vento crei flussi di ossigeno risanatore.
    
    Ritorno di sotto.
    
    I davanzali su cui stendiamo le magliette bagnate, lasciando asciugare la pelle nuda ai raggi solari.
    
    Inseguimenti sulle scale quando Jos mi rincorreva; io a petto nudo e piedi nudi, ancora bagnata di sudore che scappo casualmente al piano di sopra, nella stanza da letto dove mi lascio raggiungere.
    
    Ballottamento di tette e sesso sudato, come per coronare degnamente la cerimonia dell'apertura della casa.
    
    I calzoni che mi vengono sfilati ed il pelo che fa capolino dall'elastico delle mutandine, prima di abbandonarmi alle carezze. E mentre l'olandese mi fa sua, il mio sguardo sfugge oltre la finestra e cattura le cime dei larici che si muovono, come se annuissero bonariamente, come in lenta accondiscendenza dei nostri rituali.
    
    Ritorno al piano di sotto.
    
    Tutto è in ordine, come l'ho lasciato alla fine dello scorso autunno.
    
    Il telescopio riflettore di Newton, che mi accompagna nei miei viaggi nello spazio, tra le nebulose del Sagittario e le galassie della Vergine e di Andromeda, gli ...
    ... ammassi globulari e le nebulose planetarie tra Ercole e la Lira.
    
    Il camino in ordine, l'odore del fumo, il muro annerito, impregnato dei vapori di resina.
    
    La data di costruzione dello stabile, stampata fra gli alari; quando i materiali erano trasportati a dorso di mulo e i movimenti delle ricche famiglie proprietarie erano accompagnati da cortei di domestici e inservienti.
    
    Il fuoco odoroso di resina, i tronchi che scoppiettano liberando vapori incandescenti, immediatamente rivivono, come se solo momentaneamente si fossero assopiti per i lunghi mesi invernali. Le salsicce e le costine cotte sulle braci, i tomini piemontesi in fusione che gocciolano dalle grate. Le polente taragne condite di ceneri, nello spesso paiolo di rame, girate a mano. Fusioni di formaggi di malga.
    
    Le sere a guardare il fuoco, a leggere libri, a scrivere racconti.
    
    Quanto mi hai dato, caldo camino e quanto mi sono concessa a te, adorando i tuoi rossi presagi.
    
    Le tua leggende fatte di giochi di luci che si rincorrono sui nostri volti stupiti.
    
    Le sere senza luce elettrica, le fiammelle tremolanti delle candele.
    
    Una coperta sul tavolato di legno ed io, distesa nuda, mentre lui mi spoglia.
    
    Sulla mia pelle, le luci incerte del fuoco mi disegnano riflessi rossi e guizzi luminosi.
    
    Ombre nette tra i seni e tra le cosce mentre mi sfila le mutandine.
    
    Sulla pelle nuda il calore diretto del fuoco.
    
    Mi solleva le ginocchia e me le distende, aprendomi le cosce, ed io mi lascio guardare ...