1. Con la zia (2) - al parco


    Data: 14/10/2021, Categorie: Incesti Autore: Luca43, Fonte: EroticiRacconti

    ... mani.
    
    - Eh sì, hai proprio una bella carotona qua sotto… e io mi sento una cavalla in calore –
    
    Eravamo entrambi sudati e quel contatto mi sembrava ancora più animalesco, cominciai a strizzarle il culo e a tenerla stretta a me mentre ci scambiavamo la saliva con la lingua.
    
    - Meglio se ci spostiamo che possono vederci, andiamo dietro quei cespugli… - mi esortò Roberta.
    
    Non facemmo in tempo a buttarci per terra nascosti nel boschetto che mi tirò giù i pantaloncini e si fiondò sul mio cazzo ormai in tiro, lo prese in bocca con un’avidità che non avrebbe neanche una pornostar dopo sei mesi di inattività per il Covid e cominciò a spompinarmi in modo paradisiaco.
    
    Io intanto le palpavo il magnifico culo visto che era a carponi al mio fianco e dopo averle tirato giù i leggins cominciai a masturbarle la figa fradicia.
    
    Non seppi resistere e me la portai sopra rovesciata per iniziare un 69, mentre lappavo la patata di mia zia lei deliziava il mio cazzo con la lingua e le labbra ben strette attorno alla mia cappella, poi provò ad infilarselo in gola ma dovette desistere, almeno al primo tentativo.
    
    - Che grosso che ce l’hai, fa fatica a scendermi in gola… -
    
    - Dai riprova che ce la puoi fare… -
    
    Sentendosi sfidata, non se lo fece ripetere due volte e al secondo tentativo con fatica riuscì ad appoggiare le sue labbra al mio inguine, io al limite del godimento le tenni ferma la testa in quella posizione per qualche secondo, poi sentendo che aveva bisogno ...
    ... d’aria la lasciai tornare su e mi gustai la sua faccia stravolta quando si girò per fingere di rimproverarmi.
    
    Il suo viso serio durò pochissimo perché mi nascosi sotto la sua figa e ricominciai a leccarla, lei riprese subito a manifestare espressioni di estremo piacere, la sua patata ormai era un fiume in piena e anche i suoi capezzoli erano grandi come due mignoli, mancava poco al suo orgasmo e quindi mi diedi da fare per portarla a godere.
    
    Quando cominciò a tremare mi schiacciò la figa sulla faccia, si stava vendicando del soffocone di prima, ma io non mi fermai e continuai a strofinare le mie labbra sul suo clitoride, in apnea.
    
    Terminato il suo piacere, riprese subito il pompino ad un ritmo che dimostrava che non vedeva l’ora di sentirmi sborrare nella sua bocca, io strinsi forte con entrambe le mani i suoi bellissimi polpaccioni che erano ai miei lati come fossero il manubrio di una moto che mi stava portando verso l’orgasmo, e così poco dopo cominciai a godere intensamente, gli schizzi che si infrangevano sul suo palato venivano subito spinti con la sua lingua giù in gola, tranne gli ultimi che li tenne in bocca per gustarsi la mia sborra, si girò e scendendo a baciarmi condivise il sapore del mio sperma.
    
    Ci ricomponemmo e, dopo aver atteso che non ci fosse nessuno nei paraggi, tornammo sul percorso da running, stanchi ma appagati, lei con la coda di cavallo tutta strattonata dietro la nuca, io con la carota ormai moscia dentro i pantaloncini.
    
    continua… 
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