1. La fioraia colpisce ancora


    Data: 29/09/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: FIREFORCE52, Fonte: Annunci69

    ... gran poca, affamato di sesso com'ero tentai di ficcarle tutta la mano nella fica.
    
    Anche adesso a distanza di tempo, ricordando quel che accadde, sento il cazzo scoppiarmi nelle mutande.
    
    Intenti a consumare quell'amplesso, nessuno dei due si accorse che eravamo appena oltre il ciglio della strada e che i passanti potevano osservare le nostre acrobazie.
    
    Improvvisamente, una strombazza dietro di noi, ci fece sobbalzare e tornare alla realtà.
    
    Una macchina, dapprima lampeggiò, poi cominciò a suonare insistentemente.
    
    Che vorrà? mi interrogai, Passare? Ce n'è di spazio no? Vorrà avvisarmi che diamo fastidio? Che diamo scandalo? Ma no dai, siamo alle 3 di notte, chi voleva guardare ha già fatto. Che cazzo vorrà?
    
    Dico a lei "Sono sul lato strada e' pericoloso per me aprire la portiera, scendi tu e chiedi cosa vuole" Incurante del suo abbigliamento un po' scomposto scese per parlare col tizio alle mie spalle e quando tornò riferi' che il signore, chiedeva di poter entrare nella sua proprietà e che la nostra posizione, li davanti al cancello, ne impediva il passaggio.
    
    Mi ricomposi e la guardai, ma Il suo sorrisino mi fece supporre che c'era dell'altro.
    
    "Bhe è vero dopotutto" "Ha ragione affermai, non mi sono accorto che eravamo vicino una proprietà privata. "Colpa tua che mi hai fatto salire il sangue al cervello, Ti avrei scopato anche in discoteca sai?"
    
    " Ma poi, perché sorridi? "
    
    Si asciugò le labbra, si passò una mano tra i capelli, mi appoggiò la mano ...
    ... sul cazzo e mi spiegò" Sai quel signore mi ha fatto un sacco di complimenti e mi ha chiesto se volevamo unirci a lui per un drink".
    
    Divertito, preoccupato, meravigliato dalle tempeste ormonali che questa donna suscitava in me e negli uomini in generale, misi in moto e andammo via.
    
    Laura, tuttavia divertita continuava a sorridere. Non stette nella pelle dal raccontami i particolari del colloquio tenuto col signore appena lasciato.
    
    Mentre narrava, pensai all'ennesimo uomo fatto capitolare, ma non mancai tuttavia di farle notare che forse il merito di tanto successo era stato l'essere scesa dall'auto, troppo frettolosamente, lasciando la gonna sollevata in maniera ben evidente, all'altezza delle anche, con le mutande ben in vista e la camicetta arruffata.
    
    Fu così che pensando al pover'uomo preso da libidine, fissandola negli occhi le dissi.
    
    "Prendimelo in bocca mentre guido, voglio sborrarti in faccia prima di arrivare a casa. Stasera mi hai fatto arrapare voglio scoparti in tutte le posizioni, ma ora succhia".
    
    "Anto' sono la tua femmina, fammi quello che vuoi". Fu il suo commento.
    
    No giuro che se anche vivessi altri cento anni una così non la troverò mai più.
    
    Arrivati all'altezza del cimitero, mi fermai sotto il cavalcavia e le indicai di passare ai sedili posteriori.
    
    Con fare frettoloso le sbottonai la camicetta, che solo il suo intervento scongiurò che gliela strappassi. La gonna la sfilò da sola. Adesso era tutta mia. Non sapevo da dove cominciare, ...