1. Katia, ovvero come imparai a spompinare


    Data: 26/09/2021, Categorie: Trans Autore: translove69, Fonte: EroticiRacconti

    Conobbi Katia in un ristorante, dove lavorava come cameriera. Alta e biondissima, sarà stata la camicetta della divisa che lasciava intravedere il seno, sarà stato il suo culo tondo strizzato in una gonna aderente, ma quella sera non riuscivo a staccarle gli occhi da dosso. Ero ad un incontro d'affari e anche il mio cliente aveva notato i miei sguardi lascivi sulla cameriera. E mi sfidò.
    
    - Firmo il contratto se lei le chiede di uscire.
    
    - Come?
    
    - Mi sono accorto di come guarda la cameriera e, francamente, è un bel bocconcino. E mi sembra che a lei piaccia essere guardata. Le chieda il numero e potrà considerare il nostro accordo firmato.
    
    Non sono mai stato uno di quelli che chiede il numero alle ragazze viste in giro, ma quella donna era riuscita a conquistarmi al primo sguardo. E siccome in palio c'era anche un contratto importante, decisi di provare.
    
    Appena finito di mangiare, venne a chiederci se desideravamo qualcos'altro.
    
    - No, la ringrazio. Può portarci il conto. E mi farebbe piacere avere anche il suo numero.
    
    Non si scompose e, accennando un sorriso, sparì dietro la cassa. Quando tornò, facendomi perdere la testa con i suoi ancheggi, notai che accanto al conto c'era anche un secondo foglietto con il suo numero di telefono e il suo nome, Katia, con un cuoricino al posto del puntino della i.
    
    Il mio cliente si complimentò con me e, firmato il contratto, decisi di far passare qualche giorno prima di richiamarla per invitarla a cena.
    
    - Buonasera, ...
    ... Katia, sono Nicola. L'altra sera le ho chiesto il numero al ristorante...
    
    - Ciao Nicola, aspettavo la tua telefonata. Dimmi tutto e dammi del tu, il lei lasciamocelo alle spalle...
    
    - Va bene. Vorrei invitarti a cena. Magari giovedì sera, per te va bene?
    
    - Sì, ci sono. Giovedì sono libera. Ma fa' una cosa, vieni da me. Finisco di lavorare tardi al ristorante e preferisco passare una bella serata in casa.
    
    Accettai. C'erano dei meravigliosi presupposti e, fattomi dare il suo indirizzo, richiusi felice. Avevo un appuntamento con una delle donne più belle che avessi mai conosciuto. E il fatto di averlo in casa sua poteva portare fin da subito ad una bella scopata.
    
    Poi arrivò il giovedì. Mi presentai alla sua porta con un mazzo di rose rosse e una bottiglia di champagne. Lei venne ad aprirmi tutta in tiro, con uno splendido abito rosso che, molto più della divisa da cameriera, metteva in luce le sue meravigliose curve.
    
    - Grazie per le rose, sei dolcissimo. Accomodati, io metto lo champagne in frigo.
    
    Cenammo e passammo una meravigliosa serata. Lei veniva da una cittadina del sud e si era trasferita a Parma da poco. Faceva la cameriera da sempre e, con il suo aspetto, non aveva faticato a trovare subito lavoro. La sua bellezza e la sua dolcezza erano accompagnati anche da una straordinaria sicurezza di sé che la rendeva ancora più magnetica.
    
    La nostra sintonia era totale e, tra una chiacchiera e l'altra, finimmo tutto lo champagne e ci accomodammo sul divano. ...
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