1. Il Ritorno di Francesca


    Data: 13/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Incesti Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu

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    Anna si sentì venir meno, l’odio le montò dentro, si era offerta come una vacca, era disponibile a tutto e quella bastarda di sua figlia ora voleva farle dare dieci colpi di paletta dal su Padrone. Stava per gridare il suo furore, si voleva dimenare su quel cavalletto, ma capì che avrebbe peggiorato solo le cose. Pianse, invocò pietà e poi si arrese.
    
    – Per il vostro piacere Padrona sono disponibile a tutto, fate di me quello che volete. –
    
    La Padrona si distese sulla poltrona, voleva esaminare la bionda mentre il Padrone l’avrebbe colpita, gli fece un cenno e sorrise alla sua schiava. Anna strinse le chiappe e non fiatò, ormai era concentrata sul dolore imminente. La bionda tremava e sbuffava mentre il Padrone se la prendeva con calma. La schiava sapeva, per diretta esperienza, che la paletta non era uno strumento di tortura molto doloroso, e sapeva anche che dieci colpi non erano moltissimi, ma ormai era logorata dalla tensione e dalla stanchezza.
    
    Il Padrone si mise di lato alla schiava e finalmente la colpì. Il colpo fu duro, ma la schiava era pronta, l’accolse irrigidendo il culo. Il colpo rimbalzò sul culo teso della bionda che soffocò il grido, strabuzzò gli occhi e cercò di non scorticarsi ulteriormente i fianchi sul cavalletto che la sorreggeva. I colpi si susseguirono lenti e monotoni, il culo divenne dapprima rosso e poi viola. La schiava stringeva i denti, sudava, le tette scivolate sui lati del cavalletto sobbalzavano libere ed invitanti, Il Padrone ...
    ... colpiva con metodo e Francesca si eccitava allo spettacolo offerto dalla sua schiava. Dopo cinque o sei colpi Francesca prese in mano le tette della schiava e ne pizzicò i capezzoli, la munse come una vacca e li strizzò con diletto mentre il Master implacabile continuava a colpire. Anna teneva gli occhi socchiusi, velati dalle lacrime, mugolava di dolore e pregava che tutto finisse al più presto. Ora quella maledetta padrona la stava mungendo, in altre circostanze non sarebbe stato male, ma in quel momento era un’ulteriore tortura. Però lentamente iniziava ad apprezzarne il tocco. Il mugolio di dolore lasciò posto ad un flebile inizio di piacere, i fianchi le facevano un male terribile, ma in basso si era bagnata, sollevò le palpebre e guardò la padrona con gli occhi velati di piacere, Francesca le sorrise soddisfatta. Prima dell’ultimo colpo la padrona abbandonò la schiava e si alzò dalla poltrona. Si portò dietro di lei e levò lo strumento di mano al Master. Poi si avvicinò al culo della bionda, era viola, ma non c’erano escoriazioni, la schiava sarebbe rimasta per qualche giorno con il culo viola in aria. Le mise una mano sul culo, era gonfio e caldo, la schiava tremò a quel contatto, si aspettava il peggio, un graffio l’avrebbe lacerata e fatta soffrire indicibilmente, ma Francesca fu benevola. Le passò invece un dito sulla passera, era bagnata, la schiava nonostante tutto godeva. L’accarezzò ancora tra le cosce, graffiandone l’interno morbido e serico. La schiava accettò ...