1. sabato


    Data: 22/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: LadyB, Fonte: RaccontiMilu

    ... stasera metti pantacollant e top scollato, senza mutande né reggiseno , poi rossetto rosso e tacchi.
    
    Finalmente la sera arriva, é tutto pronto, sotto al top metto una fascia corta, così che mia madre non abbia da ridire sulla scollatura, la toglierò in macchina. Poco prima di uscire: ” mandami una foto di come sei vestita”. Detto fatto, e poco dopo lui &egrave davanti a casa mia. Esco e mi avvicino per baciarlo, lui si scansa e mi guarda dritto negli occhi. I suoi occhi sono gelidi:
    
    – cosa ti avevo chiesto?
    
    – di vestirmi così!
    
    – sicura?
    
    – ah la fascia.. scusa non volevo mia madre si lamentasse.
    
    – non mi importa, io ti avevo chiesto una cosa e tu hai disobbedito. sali in macchina.
    
    Partiamo e continuo a fissarlo, in attesa, finché non dice: ‘ tira giù il top e toccati i capezzoli’ ‘ma.. mi vedranno!’ ‘siamo ancora in campagna, se ti muovi forse ti farò smettere prima di arrivare in centro. E stai con le cosce larghe quando sei in macchina con me’. Rassegnata eseguo, prendo i capezzoli tra le dita e li stringo leggermente.. il fuoco dell’eccitazione mi prende e inizio a torcerli con più forza, in una ricerca spasmodica del piacere. Quando mi ferma sono rossi e doloranti, e io sono ancora insoddisfatta. Mi lascia ancora per qualche minuto così, quanto basta per farmi temere di dover fare tutto il viaggio con i seni al vento…
    
    ‘ok, puoi sistemarti, ma rimani a gambe aperte. ‘
    
    Il tragitto fino al centro sembra infinito. Quando scendiamo dalla macchina il ...
    ... suo viso &egrave più rilassato, mi prende a braccetto e passeggiamo, alla ricerca di un posticino in cui fermarci a bere qualcosa. Sono decisamente più serena, rido e scherzo con leggerezza, lo abbraccio, sono felice di passare questi momenti dolcissimi con lui, lui che &egrave l’amore della mia vita..
    
    Alla fine, dopo un bicchiere di vino, torniamo in macchina.
    
    ‘E ora?’
    
    Silenzio. Lo sguardo fisso sulla strada, non dice una parola. Alla fine si ferma in una zona appartata, frequentata abitualmente da coppiette, spegne la macchina e mi fissa.
    
    ‘accomodati pure sui sedili posteriori, cara’ un sorrisetto ironico sul viso, che non fa presagire nulla di buono per me.
    
    Tremo leggermente mentre lo osservo sistemare i sedili nel modo in cui l’ho visto fare almeno un miliardo di volte: tira più avanti possibile prima il suo sedile, poi il mio. Poi, inaspettatamente, scende dalla macchina, chiude la portiera e si dirige verso il bagagliaio, da cui tira fuori una valigetta che non avevo mai visto. Si siede infine accanto a me, ‘Spogliati e siediti in mezzo’ ,intanto la apre e tira fuori due pezzi di corda abbastanza lunghi, mi prende delicatamente un polso e lo passa nella corda, che lega al sedile accanto a me; fa lo stesso con l’altro polso e in men che non si dica mi trovo con le braccia aperte e immobilizzate. Non mi ero mai trovata in una situazione del genere e fatico ancora a capacitarmene, ma il mio corpo mi tradisce, un brivido di desiderio mi attraversa mentre lui ...