1. Le mie storie (110) 3ª parte


    Data: 13/04/2018, Categorie: Maturo Anale Masturbazione Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster

    (Continua)… 31 dicembre, circa le 8 del mattino, mentre sto dormendo placidamente, inizio a sentire uno strano ronzio che sembra essere una zanzara (a casa mia ci sono le zanzare anche a dicembre). Apro leggermente gli occhi e vedo ballare sul comodino il mio cellulare che sta vibrando; allungo la mano, rispondo e dall’altro capo del telefono “Francesca, sono Carmine, sono fuori al cancello di casa tua mi apri?” Per qualche secondo il mio cervello ancora dormiente non riesce a collegare il nome con la voce, visto che per “Carmine” intende il mio ex; poi appena acquisto un po’ di lucidità, mi rendo conto che è Carmine il giardiniere; cerco di svegliarmi per quanto possibile poi gli rispondo che a casa mia c’è mio nipote che dorme nel salone e degli ospiti nell’altra camera. Lui mortificato mi dice che si trovava nei dintorni e mi aveva portato le solite cassette di frutta e alcune piante. Mossa a compassione e comunque grata per i regali che porta a me e alla mia famiglia da sempre, gli apro il cancello e gli dico di aspettarmi fuori per parcheggiare il camion in un posto che non dia fastidio agli altri. Velocemente (per modo di dire) indosso i collant (senza neanche mettere le mutandine), poi il pantalone della tuta e dopo essere scappata in bagno a darmi una sciacquata rigenerante ed essermi lavata i denti, metto su la felpa, la vestaglia ed esco dalla parte del giardino un po’ come quelle vecchiarelle che danno da mangiare ai gatti. Nonostante faccia un freddo cane, mi ...
    ... faccio seguire fino ad indicargli un posto libero; mi accosto al camion, apre la porta e mi indica sul retro ciò che mi ha portato. Lo ringrazio con un sorriso ma ribadisco che a casa mia c’è praticamente un accampamento, poi presa dal freddo mi faccio aprire la portiera e salgo su, a chiacchierare di fianco a lui almeno al calduccio. Ribadisce che si è trovato per caso dalle mie parti, dopo aver fatto un lavoro alle 7 del mattino, poi candidamente ammette che da quella mattina in cui abbiamo avuto “quell’incontro ravvicinato”, non fa altro che pensare a me. Gli faccio presente che per come sono messa in quel momento, credo di essere tutt’altro che sensuale, lui mi guarda, tira su leggermente la giacca e mostra il pantalone con la cintura, dal quale fuoriesce completamente la sua cappella. Sottolineo il mio essere vestita in maniera assolutamente “anti eccitante”, ma, mordendosi le labbra e appoggiandomi una mano sulla coscia, mi ripete che il solo pensiero della sottoscritta glielo fa venire duro. “Dai” mi dice piegando il capo di lato mentre si apre il giubbino, io intanto senza dirglielo sto pensando a quella cappella nera che mi ha salutata, di cui ho un ottimo ricordo. Gli apro la cerniera, abbasso la mutanda e finalmente libero il suo bell’uccellone più scuro che mai; con la mano comincio a massaggiarglielo mentre lui mette la mano in mezzo alla tuta e con il suo grosso dito medio spinge contro la mia micia protetta anche dal collant. I movimenti fanno effetto ad entrambi, ...
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