1. L'insegnante di nuoto


    Data: 12/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: mtbp, Fonte: Annunci69

    ... la sua mano. Ci rimase per qualche secondo, la guardai ma lei fece finta di nulla. Tornammo a fare un altro giro-tondo e come la prima volta la sua mano si poggiò di nuovo, stavolta andando più in alto. Quel tocco, quella situazione, mi fecero eccitare e il mio pesciolino nascosto dal costume, si svegliò e iniziò a ingrossarsi, solo al pensiero. Laura ci propose un altro gioco, ci stringemmo di più in cerchio, ci toccavamo con le spalle uno con l’altro, iniziammo il gioco e durante quei movimenti sentii la sua mano spostarsi sul mio membro. Qualche secondo, niente di più, secondi che per me furono bellissimi. Ma lei continuava a cantare, guardava gli altri come se niente fosse, gli schizzi dell’acqua nascondevano ciò che sotto lei faceva con la sua mano. Lo sentivo solo io, avrei voluto ricambiare quel tocco, ma avevo le mani impegnate a tenere Gabriele e non potevo di certo mollarlo. Così dovetti “soffrire” quei tocchi in silenzio, tocchi che continuarono fino a quando non terminammo il gioco. L’ora era finita, Laura al solito ci salutò e pian piano ognuno uscii dalla piscina. Io fui l’ultimo, come al solito, mi avvicinai alla scala e lei mi venne incontro.
    
    - “Aspetta, fai passare me, così mi passi Gabriele e ti viene meglio ad uscire”.
    
    - “Grazie”, risposi felice, sapendo ciò che mi attendeva.
    
    Il suo risalire fu al solito uno spettacolo meraviglioso, lo stava facendo apposta e ormai non c’erano dubbi. Una volta fuori misi l’accappatoio a Gabriele che salutava la ...
    ... mamma da lontano.
    
    - “Ciao Gabriele”, disse lei avvicinandosi, “vai dalla mamma adesso?”.
    
    - “Eh si, adesso preparo lui, lo do alla mamma e poi mi posso rivestire io con calma”, risposi.
    
    - “Mi sembra giusto, così puoi rilassarti un attimo”, rispose lei, senza aggiungere altro.
    
    Indossai l’accappatoio anche io e ci dirigemmo verso lo spogliatoio. Passammo sotto il tunnel che ci portava allo spogliatoio e poco prima di entrare sentii la sua voce. Mi girai e la vidi entrare nello spogliatoio femminile, non prima di essersi girata a guardarmi. Pochi secondi e sparì lì dentro. Rivestii Gabriele in fretta, lo “consegnai” alla mamma che aspettava fuori e rientrai. Pensai che quello era il momento giusto, o “ora o mai più”, i segnali erano stati fin troppi. Uscii dallo spogliatoio andando verso il tunnel e lì la vidi, davanti la porta dello spogliatoio femminile. Mi stava aspettando, appena mi vide si girò e tornò in piscina, io la seguii a distanza, fino ad arrivare davanti una porta, dove lei entrò lasciandola aperta. Mi guardai intorno, feci finta di nulla ed entrai. Mi trovavo in uno stanzino adibito a spogliatoio, c’erano degli armadietti e delle panche, in una di loro c’era lei seduta. Mi avvicinai e tutto scattò in automatico. Si alzò, ci baciammo intensamente, la portai a sbattere con la schiena addosso ad un armadietto, tanta la foga che avevamo addosso. Le mani di lei sulla mia schiena, le mie sui suoi fianchi, la tenni stretta a me, avevo voglia di sentire la sua ...