1. L'insegnante di nuoto


    Data: 12/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: mtbp, Fonte: Annunci69

    ... tranquillamente”, risposi felice per quella decisione.
    
    Dopo essere arrivato a quella conclusione e quindi di lasciar perdere e di non farmi troppi film in testa, l’avevo per un attimo accantonata, ma quella richiesta da parte di mia moglie riaccese in me una grandissima voglia di rivederla e tutti i miei strani pensieri mi tornarono a frugare in testa. La mattina seguente, insieme a mio figlio Gabriele, andammo in piscina. Stavolta avevamo fatto più presto rispetto al solito, così aspettai un quarto d’ora seduto sulla panca a bordo piscina in attesa di entrare. A un certo punto spuntò lei, la vidi avvicinarsi coperta dal suo accappatoio e quando mi fu vicina mi salutò con il suo solito sorriso.
    
    - “Ciao Gabriele”, disse lei rivolgendosi a mio figlio che poco la considerò, “siete un po’ in anticipo”, continuò rivolgendosi a me.
    
    - “Eh si, Gabriele non vedeva l’ora di venire e giocare con te”, risposi io azzardando.
    
    - “Ah si? Mi fa piacere. Allora oggi giocheremo tanto”, continuò lei.
    
    Così dicendo si spostò verso la piscina e iniziò a preparare tutti i giochi che ci sarebbero serviti dopo. Rimasi ad ammirarla in tutta la sua bellezza, ogni tanto lei si girava e mi guardava di sfuggita.
    
    - “Potete iniziare ad entrare se volete, io arrivo subito”.
    
    Entrammo in acqua, ero ancora solo, speravo che lo fossimo stati per tutto il tempo ma dopo pochi minuti arrivarono altre persone. Fummo in 6 in totale, 3 papà e 3 mamme, troppi per i miei gusti. Lo spazio a ...
    ... disposizione in acqua era poco, lei si dedicava a tutti quanti senza problemi. Quando toccava a Gabriele naturalmente quello più contento di avere le sue attenzioni ero io, ma sembrò più fredda del solito, almeno i primi 20 minuti. Quel suo atteggiamento mi amareggiò, così mi dedicai di più a mio figlio, lasciando perdere Laura. Passati quei 20 minuti però lei sembrò cambiare atteggiamento, mi cercò di più, o meglio cercò mio figlio di più e spesso e volentieri si avvicinava a me, con il suo solito sorriso affascinante. Come detto eravamo in troppi quel giorno, spesso capitava di sbatterci contro con gli altri genitori, così approfittai di quel poco spazio per starle più vicino possibile. Mi capitò più volte di sfiorarla, ogni volta che succedeva lei si girava e mi sorrideva. Capitò che la stessa cosa la facesse pure lei, mi sentii una mano sulla schiena una volta e sulle gambe, una seconda volta. Entrambe le volte io ero girato, pensai fosse uno dei genitori che mi era venuto addosso distrattamente, ma ogni volta che mi giravo per capire chi fosse stato mi accorgevo che era lei, che subito girava il suo sguardo altrove.
    
    “La ragazza vuole giocare”, pensai, e allora giochiamo. Mi avvicinai allo scivolo e dissi a voce un po’ più alta.
    
    - “Che cosa? Vuoi fare lo scivolo? Eh no, non puoi da solo”, dissi rivolgendomi a mio figlio.
    
    - “Aspetta che te lo faccio fare io, Gabriele”, subito intervenne lei.
    
    Mi passò accanto e si posizionò davanti a me, pronta a salire la scala. La ...