1. Accorgersi d’essere indifesi [Autobiografico]


    Data: 07/04/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... portandomi all’eccitazione e immancabilmente la mia mano &egrave lì dove il sangue scorre nelle vene in maniera vertiginosa, facendolo inevitabilmente diventar duro.
    
    Io t’ho sognato apertamente tutta la notte e la prima cosa che faccio &egrave annotare tutto quello che i miei occhi hanno assistito e visto nel sonno. Tu hai le chiavi, eppure suoni il campanello in maniera nevrotica, poi ti ricordi che le hai nella borsa, allora le afferri nervosa, apri ed entri, cerchi d’accendere la luce però non c’&egrave corrente. Tu conosci la mia casa molto bene, quindi ti muovi sicura al buio, cerchi l’accendino per fare luce, ma a un tratto una forza invisibile t’afferra. La mano &egrave sulla bocca, poiché ne riconosci l’odore e la mordi mentre il suono della parola ‘stronzo’ ti rimane bloccata in gola, in quell’attimo non riesci a liberarti mentre io ti lego al nostro letto talmente ben stretta, annodando sia i polsi sia le caviglie. Adesso come d’incanto ecco che appare la luce, le candele sono accese e profumano di sandalo, tu non puoi girarti, sei totalmente immobile, perché adesso comando io. Con le forbici taglio la maglietta e i pantaloncini e poi slaccio il reggiseno che adoro, ma purtroppo devo tagliare anche il tuo perizoma coordinato che mi manda in estasi. Quella che scorgo &egrave una visione sublime, la voglia e il desiderio sono irrefrenabili, perché vorrei tutto e subito. Io devo però resistere, tu devi soffrire, in quanto dovrai implorarmi con i tuoi occhi ...
    ... capricciosi e libidinosi di scoparti.
    
    A questo punto sarà però la mia lingua a scoparti, una, due, tre volte o fino a quando io non deciderò di penetrarti con il mio cazzo fino in fondo, con fermezza, con potenza e con prepotenza. In quel momento io vado in cucina e torno in camera con una bomboletta di panna montata, comincio a spruzzarla dal collo, poi disegno i contorni delle tette e dei capezzoli, compongo una linea verticale verso l’ombelico e poi sulla tua fica che &egrave già pulsante e gonfia di voglia, poi proseguo all’interno della coscia e infine giù fino alla caviglia. In quell’istante ti sento fremere, tu cerchi d’immaginare, però non sai che cosa ti succederà veramente, giacché non sai da che parte comincerò. La lingua si posa sulla caviglia, io lecco dolcemente e la tua pelle cambia d’aspetto, tu hai dei fremiti, ti dimeni pensando dove questa lingua arriverà. Io sono dietro al ginocchio e risalgo lungo l’interno della coscia, visto che adoro la panna e che gradisco leccarti insieme a essa. Io chiudo gli occhi e mi sembra già che la panna sia il tuo liquido, dato che attualmente vedo comincia a fuoriuscire dalla tua fessura aperta e vogliosa, siccome sembra chiedermi e supplicarmi di scoparti.
    
    Io mi fermo e ti lascio respirare, scendo giù dolcemente, davanti a me il tuo seno &egrave ricoperto di panna. Succhio i capezzoli, li tiro dentro la mia bocca con le labbra e li mordicchio. I tuoi fremiti sono attimi di libidine purissima per il mio cazzo che durissimo ...