1. I Signori


    Data: 06/04/2018, Categorie: Autoerotismo Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: lolyslave, Fonte: RaccontiMilu

    ... stretta ora accarezzavano i suoi morbidi capelli. Sorrise. Era svenuta solo per pochi attimi, eppure, le sembrava di aver vissuto altre cento, meravigliose, vite.
    
    Di nuovo. Le sue dita si muovevano con dolcezza, accarezzando il clitoride che diventava sempre più gonfio e rosso. E voglioso. Aveva fame. Aveva sete. Voleva nutrirsi di perversione e bere fantasie. Voleva ingozzarsi di esperienze, di novità. Voleva godere come non aveva mai goduto.
    
    Ecco, ci siamo’.
    
    I Signori spuntano e le saltano addosso, le mordono il collo.
    
    Ha un coltello. Mi fissa in silenzio. Lei fissa lui, poi il coltello, poi di nuovo lui. E poi, come attratto, lo sguardo ritorna sul coltello. Lui lo muove, lo passa sulla propria pelle senza ferirsi e intanto osserva la ragazza. La studia. Lei è ipnotizzata. Incantata, rapita da quella lama. Immagini violente le riempiono la testa e si ritrova succube delle proprie fantasie, dei propri desideri. Lui le si avvicina, impugnando la lama, che brilla sotto il riflesso della luce.
    
    La fa sdraiare.
    
    Prende il coltello e inizia a passarlo sul suo corpo, sulla sua pelle di seta, sui suoi morbidi seni. La lama le bacia il viso, le sfiora le labbra. Le accarezza il collo. Un errore sarebbe fatale. Poi scende, fino a lambire i piccoli capezzoli e a burlarsi del suo ventre terrorizzato.
    
    Più giù, più giù, fino ad arrivare a territori inesplorati, a confini inviolati .
    
    Le coccola il sesso, percorre il clitoride.
    
    Lei trattiene il respiro e sgrana ...
    ... gli occhi. Ha paura.
    
    Il coltello risale e ora è duro sotto la sua gola. La lama preme. La bocca le si secca.
    
    Cosa succederà? Cosa accadrà?
    
    Lui la guarda e le prende una mano. Osserva le sue lunghe dita, le unghie curate. Sta sudando. E’ terrorizzata. Con la mano libera dalla lama infila un dito dentro di lei rivelando la sua eccitazione.
    
    ‘Lecca. Lecca i tuoi umori, troia’.
    
    Lei obbedisce e succhia il proprio piacere dalle dita del suo uomo, in modo quasi osceno.
    
    All’improvviso il suo scatto. Lui le blocca il polso e brandisce la lama. Le squarcia il palmo della mano.
    
    Un urlo. Di dolore? O di sorpresa? O, ancor, di piacere?
    
    Il sangue zampilla dalla sua mano e gocciola ovunque. Sporca le candide lenzuola, le cola in piccoli rivoli lungo il braccio.
    
    ‘Bevi. Bevi il tuo sangue.’
    
    E lei lecca, con piacere, con passione. Beve tutto il sangue e sente l’eccitazione crescere. Ha la bocca rossa, tutta sporca.
    
    ‘Sei la mia troietta, ricordalo. Chi sei tu?’
    
    ‘Sono la sua troietta’.
    
    ‘Brava. Ma non mi basta. Voglio che ti ricordi bene quale sarà sempre il tuo ruolo. Tu sei la mia cagna, la mia schiava, la mia geisha e la mia troia. Sei qui per soddisfare me e ogni mio desiderio. Voglio che tu mi compiaccia. Devi meritarti la tua posizione’.
    
    Lui si alza e fruga nella propria valigetta. Tira fuori un foglio e lo getta a terra.
    
    ‘Inginocchiati schiava, e scrivi con il tuo sangue chi sei e di chi sei.’
    
    Le fa male la mano. La pelle pulsa, la ferita è ...