1. Vacanze al Cairo - Capitolo 10


    Data: 02/04/2018, Categorie: Anale Hardcore, Gay / Bisex Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... più profondamente.”
    
    Fortunatamente Michele non sembrava incazzato per quello che avevo raccontato e ridemmo mentre abbellivamo e ricamavamo sulla nostra storia, tentando di superare l’altro con la nostra immaginazione.
    
    Infine decidemmo di incamminarci verso casa dato che si stava facendo piuttosto tardi ed almeno uno dei suoi genitori doveva essere tornato a casa.
    
    La casa era vuota quando arrivammo e pensammo di fare una rapida doccia insieme prima che qualcuno apparisse. Gettammo i vestiti sul pavimento della camera da letto, afferrammo un paio di asciugamani ed andammo sotto il getto. Ero di fronte a lui e guardavo la calda acqua insaponata che correva sul suo corpo, impulsivamente lo tirai a me e lo baciai con forza sulle labbra.
    
    “Ti amo!” Mormorai senza pensare a quello che stavo dicendo.
    
    Tirandosi indietro Michele mi lanciò un'occhiata molto strana, io mi resi conto di quello che avevo detto ed immediatamente me ne pentii.
    
    “Merda!” Pensai: “Ho di nuovo fottutamente rovinato tutto.”
    
    “Anch’io.” Rispose lui con mio grande stupore e mi baciò, questa volta molto più dolcemente di come avevo fatto io.
    
    Non sapendo cos’altro fare ci abbracciammo semplicemente per un po’, prendendo conforto nel semplice contatto fisico tra di noi.
    
    Ritornammo in camera da letto senza parlare, rapidamente finimmo di asciugarci e cercammo dei vestiti puliti. Faceva ancora era molto caldo e prima di vestirsi Michele decise a sdraiarsi sul letto per un po' per ...
    ... rinfrescarsi.
    
    “Vieni qui, Tony, ti debbo parlare un po'” Mi ordinò con un gran sorriso.
    
    Facendo come mi aveva chiesto, salii sul letto e mi sdraiai su di un fianco di fronte a lui. Automaticamente ci prendemmo l’un l’altro la verga e la tenemmo senza fare niente.
    
    “Così va meglio!” Disse: “Ora, dimmi di nuovo quello che hai detto prima.”
    
    Molto imbarazzato per quella richiesta, balbettai ed arrossii: “Mi spiace! Io non volevo... non volevo...” La mia voce si abbassò fino al silenzio.
    
    “Allora lo dirò prima io se tu non puoi. Io ti amo e non voglio lasciarti.”
    
    Afferrandolo per le spalle, lo trascinai nelle mie braccia e gli bisbigliai in un orecchio: “Neanch’io. Anch’io ti amo.”
    
    Ancora una volta ci baciammo e ci abbracciammo, stretti come fossimo un unico corpo. Queste parole, certamente le più importanti nella nostra amicizia, ci avevano messo in pace con il resto del mondo.
    
    Questa beatitudine fu rotta improvvisamente e rudemente quando la porta si aprì ed entrò il padre di Michele. Guardò la scena che gli si presentava, disse una sola parola: “Cristo!” ed uscì lasciando la porta aperta.
    
    Troppo scioccati e sorpresi per parlare, Michele ed io ci guardammo l'un l'altro, le nostre facce mostravano spavento e paura.
    
    “Cazzo! Dannazione!” Esclamai.
    
    “Cazzo! Ed ora?” Fu la replica.
    
    In silenzio e senza guardarci, ci vestimmo. Ci volle un’altra mezz’ora prima di trovare il coraggio di scendere.
    
    Il papà di Michele era seduto a guardare la televisione. Ci sedemmo ...