1. Il ricatto 4 -Il viaggio a Ginevra-


    Data: 05/10/2017, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti

    ... stessero spaccando in due in un mescolarsi di piacere e dolore. Era tutto buio davanti a me ma quanta luce mi avvolgeva. Inaspettatamente una voce sconosciuta urlò: "Sborroooo!"
    
    E sentì la fica inondata di sperma bollente. Mi era venuto dentro ma continuava a muoversi dentro il mio corpo. A quel punto Lorenzo si sfilò dal mio culetto. Mi slacciò il reggiseno e mi appoggiò il glande sui capezzoli e salì nuovamente verso la mia bocca, passandolo sulle labbra come fosse lo stick di un rossetto. Anche il ragazzo che stava sotto di me uscì dal mio ventre. Restai seduta sul letto con una gran voglia di saziare quel piacere interrotto. Sperai che quei due ricominciassero in fretta. Non volevo avere troppo tempo per pensare. Non capivo dove fossero ma li percepivo lì, a guardarmi, nuda, succube e puttana. Li sentii bisbigliare per un attimo ed eccoli nuovamente su di me. Le mani di non so chi a strizzare i miei seni, un'altra che violava nuovamente il mio passaggio più stretto. Non riuscii a trattenere uno strilletto di piacere. Quei due porci stavano facendomi godere come mai mi era accaduto nella vita. Avvertii nuovamente un cazzo, vicino alla mia bocca. Era Lorenzo? Forse era giunto anche per lui il momento "finale"? Invece con mia grande sorpresa mi misero a quattro "zampe" sul letto e senza capire quel che stava accadendo mi trovai entrambi i loro randelli davanti al viso mentre uno di loro ancora si "lavorava" con le dita il mio culetto. Un braccio forte mi spostò la testa ...
    ... e mi trovai di nuovo un pene enorme in bocca (era Lorenzo, ne ero certa). Intanto il mio ano pulsava e le vibrazioni si propagavano sul mio corpo intero. L'altro si sdraiò sotto di me a sessantanove e iniziò a leccarmi fra le grandi labbra ancora grondanti di umori e del suo stesso seme. Ora avevo Lorenzo in piedi davanti al letto che mi penetrava la bocca mentre con la lingua cercavo di dargli tutto il piacere che potevo e un cazzo che attendeva il suo turno a pochi centimetri dal mio mento. Anche quest'ultimo era già tornato duro come un bastone di legno. Senza ricevere "direttive" iniziai ad alternarli, ne ingoiavo uno, poi l'altro (intriso già dell'acido gusto dello sperma) e li facevo sparire tra le mie labbra. Sprofondavano dentro di me mentre la mia fica era in estasi e il mio culo al settimo cielo. Sentii nuovamente piccolissimi spasmi provenire da sotto di me e il corpo del mio "ospite" sdraiato contrarsi. Accadde tutto in pochi istanti: istintivamente ritrassi le labbra e iniziai a masturbarlo alzando la testa per farlo venire sul mio collo. Lorenzo fece in modo di non lasciarmi a "bocca vuota" e ci spinse nuovamente dentro il suo granitico membro. Sempre rapidamente mi strappò via a sorpresa la benda dagli occhi e mi vidi nello specchio aggrovigliata come una troia a quei due giovani corpi, mentre assaporavo i loro cazzi. Non feci in tempo nemmeno ad abituarmi alla luce della stanza che una sborrata copiosa spruzzò sul mio collo, colandomi nel solco delle tette. ...
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