1. Dolci tipici


    Data: 12/03/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Palermo &egrave una città di sole e di mare dagl’innumerevoli attriti e dalle numerose divergenze, contraddittoria con delle molteplici e svariate contrapposizioni di cose, d’entità e di faccende talvolta non scritte né codificate, permeate abilmente nell’aria che si respira ben incastonate nei meandri della vita quotidiana, eppure lampanti, di cautela, di malavita, d’omertà e di reticenza, ma anche d’un insperato fascino e d’un inatteso influsso. Il mio fine settimana in questa città &egrave stato tutto, tranne che di lavoro, poiché Turiddu, (tradotto letteralmente come Salvatore), individuo dalla chioma corvina e con l’epidermide bruna verdognola, con le pupille penetranti di colore verde acqua marina mi conquistò immediatamente seducendomi con un sorriso e con la sua caratteristica e immancabile coppola di velluto nero, accompagnato da tutto quel dono divino e dal fascino istintivo, primordiale e orgoglioso dei siciliani, sì, perché lui m’appellava indulgentemente la sua ‘picciotta’, (letteralmente ragazza che occupa il grado più basso nella gerarchia), anche se io non ero esattamente la sua ‘picciotta’, viceversa la sua mignotta di turno.
    
    In quell’occasione noi due c’incontrammo in un bar del centro appena giunsi in città, io ero accaldata, esausta e stremata con una voglia folle di denudarmi istantaneamente, in quanto io non reggo il caldo di quell’isola, però m’adatto facilmente arrangiandomi quanto basta. Salvatore mi strizzò l’occhio destro e m’offrì educatamente ...
    ... da bere, dato che io ovviamente non rifiutai e lui cominciò a parlarmi di sé, del suo lavoro e della sua famiglia. Io in quella circostanza non mi sbottonai più di tanto, perché non sono abituata a esprimere né a divulgare avvenimenti né questioni di me nei confronti di uno sconosciuto, anche se divertenti e piacevoli come d’altronde d’indole soltanto quelli del sud sanno essere.
    
    Il mio vestito di cotone leggero era sennonché tutto bagnato dal sudore e i miei capelli sciolti erano da lavare, in quanto chiesi al mio accompagnatore di potermi indicare la strada verso l’hotel Ginestra, lui rapidamente s’offrì di condurmi con la sua autovettura, una splendida utilitaria decappottata di colore celeste come il cielo. In auto spostai dalle mie cosce l’abito, scoprii le mie pallide gambe lucide e perfettamente depilate e m’affacciai al finestrino aperto per respirare tutta l’aria della Sicilia in una volta. Lui mi guardò con quegli occhi insinuanti e maliziosi e sorrise, parlammo di tante futilità e quando giungemmo all’hotel gli dissi se volesse salire, lui non se lo fece di certo ripetere. In un attimo eravamo rinchiusi nella mia stanza, io mi spogliai tutta e lui non sembrò stupirsi oltremodo, anzi, poiché in brevissimo tempo eravamo ambedue sotto la doccia. Salvatore era ben piazzato fisicamente, altruista nei movimenti, deciso e fermo nell’affascinare intrigando una donna con tutte le sue doti di dongiovanni.
    
    Io lo sottomisi subito, soggiogando il suo cazzo bello sodo e per ...
«12»