1. Il sogno


    Data: 09/03/2018, Categorie: Anale Dominazione / BDSM Autore: io_nascosto, Fonte: xHamster

    ... paura?
    
    struscio il frustino su una natica dall’esterno verso l’interno avvicinandomi sempre di più alla fica esposta. Un veloce passaggio e subito sono sull’altra natica. Freme ogni volta che mi avvicino alle sua intimità esposte
    
    “Zac” Di colpo faccio partire una sferzata che disegna una striscia rossa sulla natica colpita.
    
    Il suo ansimare viene interrotto dall’urlo che esce dalle sue labbra quando sente la staffilata arrivare e colpire.
    
    Riprendo il gioco partendo ora dall’altezza del ginocchio salendo con studiata lentezza. Non ho fretta. Più mi avvicino e più trema immaginando quale sarà la fine di questa corsa.
    
    Le sfioro il clitoride, passo sulla fica, sul buco del culo, riscendo sulla fica e “zac” parte la seconda sferzata che colpisce lo stesso punto della precedente.
    
    L’urlo che ne segue è ancora più forte e prolungato. Rimane quasi senza fiato. Attendo che il dolore si plachi, giusto pochi secondi, e poi “zac, zac, zac” colpisco le cosce della stessa gamba avvicinandomi sempre di più alla fica. I lamenti e il pianto dirotto si espandono nella stanza. La mia eccitazione aumenta ancor di più. Il risalto dei segni lasciati sul suo corpo formano quella che può sembrare un ideogramma. Il rossore della gamba contrasta il biancore dell’altra. Vado verso la parte anteriore del cavalletto e la libero dalla benda. I
    
    suoi bellissimi e lucidi occhi hanno un colore blu intenso e ……. Mi sono svegliato.
    
    “Hai riconosciuto il volto, la conosci questa persona?” ...
    ... mi chiede Luciana parlando per la prima volta
    
    “No. Di lei mi ricordo solamente gli occhi ed il corpo” le rispondo. Per la prima volta noto in lei un rossore, come se fosse in imbarazzo, mentre mi parla. Si deve esserle slacciato un bottone perché prima non avevo notato il suo decolté. Si intravede il reggiseno nero e mi sbaglio o si intravedono i segni dei capezzoli induriti sulla camicetta rossa?
    
    “Nientr’altro?”
    
    “solo quel sogno ancora più strano. Mi dovevi vedere quanto ero diverso e … uhm … eccitato”
    
    “L’ho visto” mi dice sorridendo “lo eri anche mentre raccontavi”
    
    “scusami”
    
    “non ti preoccupare, non sei il solo a cui capita. Molte altre persone si eccitano quando sono qui” mi risponde
    
    “comunque per ora basta così. E’ tardi. Stai tranquillo e ci vediamo tra una settimana” mi dice mentre si alza dalla poltrona.
    
    Guardo l’orologio e vedo che sono più di 2 ore che sono qui. Per fortuna ero l’ultimo.
    
    “scusami per l’ora” le dico mentre usciamo dallo studio. “per farmi perdonare ti posso offrire una cena?”
    
    “ti ringrazio dell’invito ma non posso. L’etica professionale non me lo permette.”
    
    Mentre scendiamo con l’ascensore sento il suo inebriante profumo di donna, la vedo parlare ma non la sento, ho come le orecchie ovattate, la testa mi gira e … tutto diventa buio.
    
    Quando riprendo i sensi sono di nuovo disteso sul lettino dello studio. Sento in lontananza una voce che parla, la sento sempre più forte e chiara. Finalmente riapro gli occhi. La luce mi ...
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