1. Il camerino


    Data: 07/03/2018, Categorie: Masturbazione Autore: Benedetto Cifrani, Fonte: EroticiRacconti

    ... tirai la tenda. Una luce al neon ci illuminava facendoci scintillare e rivelando con esattezza maniacale ogni minimo dettaglio colpito dagli elettroni di luce. Era bella e non perdeva il suo fascino dark nemmeno così.
    
    Mi calai i pantaloni per provare quelli nuovi che avevo scelto. Mentre facevo questa operazione sbirciai, e vidi con mia soddisfazione che la ragazza aveva buttato l'occhio sul mio pacco. E la sua espressione ne era uscita soddisfatta.
    
    «Come sto? Non sono forse un po' stretti? Mi sembra mi segnino troppo il sedere».
    
    «Ma no, guardi, le calzano a pennello», e passò una mano sul mio fondoschiena, sfiorandolo in una carezza un po' equivoca. Il passaggio di quel tocco femminile mi fece un certo effetto, procurandomi un guizzo di eccitamento.
    
    Lei se ne accorse subito. « Forse in effetti sono un po' stretti sul davanti...», sentenziò guardandomi sorridendo sorniona. Poi, con tutta naturalezza, sbottonò i pantaloni, aprendoli e calandomeli giù fino a metà coscia.
    
    «Dai, tiralo fuori»
    
    «Ma...», ero interdetto per quel cambio di approccio. Del resto dovevo anche aspettarmelo: quei cinquanta euro non erano certamente solo per l'assistenza alla prova dei vestiti...
    
    Comunque ubbidii, togliendomi del tutto i pantaloni e facendo uscire il mio pisello. Era gonfio ma non ancora del tutto duro. Lo sorressi con due dita e lo feci dondolare per farlo crescere, puntandolo verso la ragazza.
    
    Questa intanto aveva preso posto sullo sgabellino appoggia vestiti, ...
    ... seduta sopra l'imbottitura in pelle nera. Si stava sollevando il vestito da sotto, scoprendo lentamente le belle gambe affusolate, fasciate da calze autoreggenti.
    
    Si sfilò le mutandine e me le lanciò in faccia. Mi trovai subito pronto e le afferrai intercettandole con uno scatto istintivo.
    
    «Bravo! Perché non ti inebri dei miei profumi, così ti ecciti di più?»
    
    Annusai ubbidiente il cotone che stringevo nella mano, assaporando la fresca fragranza di bucato misto al pungente ma lieve aroma di sesso femminile. Come aveva previsto, il mio membro si fece subito sensibilmente più grosso, indurendo le fibre e aumentando la pompata di sangue lungo le vene dell'asta.
    
    «Comunque, possiamo darci del tu, ora. Io mi chiamo Agatha, con l'acca»
    
    «Piacere, Antonio»
    
    Avevo mentito sul mio nome. Non volevo rivelare la mia identità...non si sa mai. Del resto chissà se Agatha era davvero il suo vero nome.
    
    Aveva spalancato le gambe, tenendole diritte in alto e ora mi stava mostrando fiera la sua fichetta.
    
    «Ti piace?»
    
    La domanda retorica cadde in mezzo a noi, mentre io mi stavo masturbando piano e lei che aveva iniziato a massaggiarsi con l'indice e il medio le grandi labbra. Si apriva di tanto in tanto la vulva con le dita e mi stuzzicava ancora con vari «Guardami, ti eccito?» oppure «Cosa mi vorresti fare?»
    
    Il mio sguardo passava dal mio cazzo che spuntava fiero dal delta sbottonato della camicia alla fica di Agatha.
    
    Questa aveva iniziato ad introdursi piano l'indice, ...