1. Papà, il mio amante 7


    Data: 18/04/2021, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: Sole, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    ... tolse la gonna e la depose accanto alla maglietta. Sentii che si stava liberando della camicia e dei pantaloni, mentre, chinato, mi baciava il ventre. Ormai ero eccitatissima, pronta qualsiasi esperienza.
    Ci sdraiammo sul letto in mutande tutti e due. Io presi a leccargli la peluria sul petto e sul ventre. Avvertii la sua grossa mano che stava tirando l'elastico delle mie mutandine, le fece scendere fino alle caviglie. Fui io a liberamene del tutto, lanciandole per terra. Mi accarezzò a lungo la passera. La sua mano si infradiciò dei miei umori. Poi mi fece voltare e prese a leccarmi in mezzo alle chiappe, stimolando il buchino con la lingua. Mi prese una mano e la portò presso al suo inguine. Potei saggiare la consistenza del suo membro. Lo pregai di rimanere nudo del tutto. Afferrai con ambo le mani la grossa asta e incominciai d'istinto a fare su e giù.
    << Impari presto, Marta >> mugolò.
    Il suo cazzo era molto più grosso e lungo di quanto avessi immaginato. Mi ero fatta un'idea dalle descrizioni di Simona, ma era stata assai riduttiva. Mi chiese di succhiarglielo, ma vi riuscii solo parzialmente. Mentre lui mi leccò magistralmente la passera.
    << Sei un po' acerba, ma sei bona, amore >> mi disse chiedendomi di girarmi.
    Mi fece distendere supina a cosce larghe e mi venne sopra, sorreggendosi con i gomiti e ...
    ... le ginocchia. Pensavo a quell'omone di novanta chili sopra e me che non arrivavo a quaranta. Fece strusciare la superba cappella tra le mie grandi labbra, cercando di dischiuderle. Alcuni tentativi andarono a vuoto: il cazzo scivolava su verso il mio ventre. Pian piano riuscì a insinuarsi per breve lunghezza, provocandomi un certo bruciore. Spingeva dolcemente, con molta prudenza.
    << Lo sai, Marta, che sei mia figlia, vero? >>mi chiese mentre era sopra di me.
    << Sì. Domenico, sì papino >> risposi con un soffio.
    Prese a spingere con più decisione, ansimando forte; poi sferrò un colpo più deciso e la cappella entrò tutta nella mia sorca. Lanciai un piccolo grido. Lui si fermò un attimo e tornò alla carica con una spinta piuttosto franca. Sentii che scivolava dentro, provai brevi attimi di dolore intenso. Si fermò. Arretrò un poco poi affondò ancora.
    << Ce l'hai quasi tutto dentro ormai figlia cara. >>
    Una spinta ancora. Io gridai
    << Ecco, è tutto dentro. >>
    Incominciò una danza molto lenta che divenne frenetica nel giro di un minuto. Mi sentivo totalmente riempita da un oggetto enorme, una sensazione dolorosa che divenne pian piano piacevole fino a far esplodere il godimento. Gridai di piacere, mentre Domenico ansimava e grugniva, sferrandomi i suoi colpi. Ormai le mie reni si muovevano all'unisono con le sue. 
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