1. Papà, il mio amante 7


    Data: 18/04/2021, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: Sole, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    La notte seguente la trascorsi in uno stato d'animo inquieto, tanto che non riuscii a dormire molto. Mi ero pentita di aver detto di sì a Domenico: avevo ancora un po' paura di quanto sarebbe potuto succedere. Ma la verità era che avevo voglia, desideravo provare il sesso con un uomo. Egli mi attraeva e in fondo gli volevo bene. Mi avrebbe arrecato molto di più di una frettolosa avventura con un ragazzotto dal quale magari sarei stata soltanto usata.
    Mi alzai presto e preparai la colazione per me e per mia madre. Lei venne più tardi. Indossava una vestaglia semitrasparente sotto alla quale si indovinava tutto. Era evidente che non portasse né mutandine, né reggiseno. Mi divertii a indovinare le sue forme e la sua carne al di sotto del velo di stoffa. Le cosce apparivano un po' tozze e sorreggevano un culo troppo voluminoso, i seni erano decisamente flosci e ricadevano sul ventre piuttosto pronunciato. Aveva quarantadue anni, portati male, così pensai.
    Fui tentata, subito pentendomi dell'idea, di chiederle di togliersi la vestaglia e di farmi vedere meglio. Non avevo mai avuto certi pensieri verso la mia genitrice e questo mi stupì. La causa stava tutta nelle confessioni di Simona. Subivo fortemente la sua influenza. Lei era incestuosa, aveva fatto sesso con me e con nostro padre; io volevo imitarla. Desideravo farmi mio padre. E perché non pensare anche a mamma?
    Verso le due del pomeriggio fui davanti a casa di Domenico. Fu lui ad aprire la porta prima che io bussassi; ...
    ... mi aspettava.
    Entrai e ci sedemmo in cucina davanti alla tavola.
    << Sei una ragazzina di parola, Marta. >>
    << Certo, volevo stare sola con te. Sei un bell'uomo e mi piaci e poi ti sono tanto affezionata. >> 
    Intanto mi ero alzata e mi trovavo in piedi accanto a lui; gli accarezzai i capelli grigi lentamente.
    << Hai già le idee chiare, tesoro mio >> disse attirandomi con forza a sé.
    Il corpo esile quasi svaniva nel suo abbraccio.
    << Dammi un bacio! >> mi chiese sospirando.
    Mi sedetti sulle sue ginocchia e lo baciai sulla guancia,; lui incollò la sua bocca alla mia e la esplorò in profondità con la lingua.
    Intanto le la sua manona stava accarezzando e stringendo le mie coscette magre. Giunse fino in cima e sfiorò la stoffa delle mutandine. Poi strinse da dietro i miei glutei: stavano quasi per intero nella sua manona aperta. La mano di Domenico era grossa, ruvida, pesante, ma dava una sensazione di grande delicatezza. Certo, era meno gentile di quella Simona, ma non era meno piacevole.
    << Andiamo in camera, Marta, sul letto staremo meglio. >>
    Lo seguii senza dire una parola. Egli chiuse la persiana che illuminava la stanza da letto. L'ambiente rimase in penombra.
    << Qualcuno da fuori potrebbe vederci >> disse.
    Con delicatezza mi tolse gli occhiali e li depose sul comodino. Poi con altrettanto garbo mi sfilò la maglietta e la stese con cura sulla cassapanca in fondo al talamo. I miei seni erano liberi e lui prese a succhiarli e a baciarli: erano piccoli, ma sodi. Mi ...
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