1. shedog in ropes


    Data: 26/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: SadicRigger, Fonte: RaccontiMilu

    ... specchio, sento con le mani la corda entrare nelle carni delle braccia. La mia mano sul collo a controllare l’aria che entra ed esce in quel torace compresso. Il quadro che mi restituisce lo specchio mi piace, la voglia di penetrarla, lì e subito, &egrave tanta, voglio già usarla, ma non &egrave ancora tempo. Indugio ancora prima di estrarre un’altra corda, una semplice legatura unisce la nuova corda al tk, il resto della cima scorre morbida sulla candida pelle della schiava, passa nell’anello e ricade, la fisso ma non &egrave in tensione, &egrave anzi molle. E di nuovo mi diverto con la disattesa della sua aspettativa
    
    Uso il piede destro per toccarle l’interno degli stinchi, una richiesta non verbale, un ordine non fraintendibile, le gambe si aprono un poco; il necessario perché la juta possa tornare a disegnare sul corpo. Due giri veloci attorno alla vita e bloccati dietro, la corda passa sulla natica destra e gira attorno alla coscia, ora vicino all’inguine, la mia sinistra solletica il suo sesso attraverso il tessuto, sia al primo che al secondo passaggio. Uno strattone indica la fine di quel percorso con uno strozzo, un passaggio sopra il nodo centrale e l’operazione si ripete attorno alla gamba sinistra. Tornato al centro &egrave tempo di dare spessore al nodo, i passaggi sono ripetitivi e noiosi nella tecnica ma ad ogni passaggio la corda sfrega sulla natica, uno sfregamento che si conclude sempre con il passaggio dei nodi finali. Ancora e ancora la corda passa e ...
    ... sfrega, una volta a destra e una a sinistra, e il nodo scende, fino a formare una solida base a cui agganciare un’altra corda. Un’altra corda che passa dall’anello. Il primo giro mantiene la corda in tensione, il secondo ruba il peso della schiava dai suoi piedi e lo fa suo. Lo so, sarebbe innaturale che le punte di quei piedi non cercassero il contatto con il terreno, glielo lascio, &egrave in difficoltà nel mantenere quell’equilibrio. Fisso la corda di sospensione. La mia mano destra si porta sotto al suo collo, aperta, a prendere contatto con il candore dell’epidermide. La sinistra si posa davanti alle sue cosce e preme fino a portar i piedi al di fuori dell’immaginaria linea dell’equilibrio. Vedo e sento il peso scaricarsi sulle corde intorno alle cosce mentre il busto viene accompagnato dalla mia mano più giù, sempre più giù. L’ombra che scorge sotto la benda &egrave quella dei miei piedi, la mia mano destra ora non accompagna più il busto ma tiene le corde che le immobilizzano le caviglie alla barra sospesa. La osservo a gambe tese e leggermente divaricate, il peso delle tette rovesciato verso il volto mentre quattro corde la allontanano dalla certezza del suolo. Le orecchie della schiava finalmente tornano a percepire la voce del padrone
    
    “Mettila in bocca”.
    
    Non sa cosa aspettarsi, sa che lo vuole fare, sa di voler compiacere e apre il primo dei buchi che il padrone si &egrave preso.
    
    Mentre infilo l’oggetto nella bocca della schiava mi chiedo quale possa essere ...
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