1. shedog in ropes


    Data: 26/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: SadicRigger, Fonte: RaccontiMilu

    ... intensità da un paio di minuti quando il cazzo esce per l’ultima volta dalla bocca. Ancora il corpo legato mantiene aperte le labbra in attesa di ulteriore utilizzo. La mano che lascia le sue cinque dita sulla guancia sinistra le fa capire che sbagliava.
    
    Il trucco colato sotto la benda, la bava che ancora pende dal labbro inferiore, il respiro affannoso tra fatica, dolore e godimento. Una foto a immortalare quell’immagine. L’istantanea sul cellulare ben visibile appoggiata a terra sotto la testa della schiava. La benda cala, la prima immagine ad apparirle &egrave quella racchiusa nel rettangolo dello schermo, quella del proprio viso usato ed abusato. Le iridi ora libere dal velo cercano il padrone, lo trovano nello specchio, ricambiano lo sguardo, un accenno di sorriso prima che gli occhi sottomessi tornino a fissare il pavimento.
    
    Il punto debole delle sospensioni &egrave il tempo, e quello preventivato &egrave finito, le stesse candele si stanno avvicinando alle corde che le tengono sospese. Spente vengono abbandonate a terra. Con fare sapiente il rigger accompagna i piedi a terra e libera le caviglie, poi &egrave la volta del bacino, lasciato scendere e spogliato di
    
    corda e culotte. La coda rosea del Lush rimane unico orpello di una figa perfettamente glabra. O almeno lo era prima che fosse estratto senza avvertimenti ne complimenti e, di nuovo, riposto tra le carnose labbra. Anche l’ultima corda che scendeva dall’anello viene liberata, questa volta però rimane ...
    ... nelle sapienti mani. Pochi secondi e i lunghi capelli si tirano in una coda, non il tempo di prendere fiato e un umido metallo cerca di violare l’unico buco non ancora toccato. Poggia su volto e ginocchia la schiava, le braccia ancora costrette dietro la schiena, mentre il gancio entra nel culo.
    
    Ancora un nodo, una corda da mettere in tensione, una corda che unisce la coda dei capelli all’anello metallico.
    
    Porto gli occhi allo specchio, lei mi osserva, &egrave costretta dai capelli che tirano a tenere il volto dritto, sorrido al pensiero che le rimarrà il segno del pavimento sul mento. Elimino gli ultimi indumenti che mi rimangono e mi inginocchio dietro di lei. Non può offrirmi i suoi buchi come &egrave solita fare allargandosi i glutei con le mani, la juta &egrave ancora lì, a bloccare gli arti superiori. La mancina va a prendere il nodo dietro la schiena, la dritta prende il cazzo mentre il bacino porta il glande a saggiare i suoi umori. Potrei passare più volte sulla sua fessura a farle pregustare la futura penetrazione, potrei cercare scuse e motivi per non farlo. La verità &egrave che non ne ho voglia, voglio leggere sul suo volto il dolore del primo colpo che bussa al collo dell’utero. Con la mano sinistra tiro verso di me l’imbragatura mentre contraggo i glutei e affondo la mia carne nella sua. Non ho difficoltà, il Lush aveva già preparato il terreno. Mi godo allora la sensazione di tenere il cazzo nella sua custodia di carne, una custodia fradicia di piacere e di ...
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