1. Giovedì


    Data: 24/02/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: zio_pa, Fonte: Annunci69

    ... miei giri.
    
    La camicetta terminava nella gonna con una linea che sembrava indicare il sedere, e su cui i miei occhi erano come incollati.
    
    La seguii mentre si infilava tra i banchi di un fruttivendolo.
    
    Indicò della frutta, poi dell'altro, sempre ripetendo quel gesto che la scopriva. Poi si avvicinò ad un banco, il fruttivendolo la seguiva elencando i pregi della sua merce, lei ostentava la sua, di rimando. Il commerciante fu più deciso di me, e le mise una mano sul sedere.
    
    Feci un movimento, come per intervenire, lei si girò di scatto e mi paralizzò con lo sguardo, mentre il tipo ormai le infilava una mano tra i seni.
    
    Lei si liberò e fece qualche passo verso l'interno, si poggiò su una parete e lasciò che l'uomo la raggiungesse e riprendesse a palpare.
    
    Continuava a guardarmi, e tenermi fermo lì, davanti alla frutta, eccitato e sconvolto. Prese l'omino tarchiato per i capelli e lo fece abbassare in ginocchio, poi aprì la gonna con un unico gesto scoprendo l'inguine rasato e la fica, su cui premette la testa di quell'uomo che sembrava volerla sbranare.
    
    Un cenno della testa mi disse di avvicinarmi, e lo feci con passo incerto. Quando la raggiunsi mi resi conto di quanto fosse più alta di me. Allungai una mano verso quei seni perfetti, non grandi, morbidissimi. La pelle sembrava seta, ed emanava profumo di olii ed essenze raffinate.
    
    Carezzai il seno per qualche istante, poi lei mi colpì con uno schiaffo sonoro, che mi lasciò del tutto basito.
    
    Intanto ...
    ... tirò su l'uomo e si girò, chinandosi sul banco. Lui aprì i pantaloni e tirò fuori un arnese assolutamente spropositato, le alzò la gonna e la prese con vigore. La sbatteva con violenza, ma sapeva il fatto suo, mentre io rimanevo in piedi, con il mio schiaffo sul viso, ad osservare il seno oscillare sotto i colpi che l'uomo le dava da dietro.
    
    Quel culo perfetto, quelle cosce di marmo, contrastavano, tra le mani di quell'uomo che intanto la possedeva come un ossesso, mentre lei a tratti chinava la testa, a tratti la buttava all'indietro, visibilmente provata ed eccitata.
    
    Ad un tratto lei si girò, e disse all'uomo: fallo adesso.
    
    Lui uscì da lei, per rientrare di colpo, sollevandosi appena sulle ciabatte di gomma. Stavano recitando un copione che si sarebbe detto ben collaudato.
    
    La sodomizzó con violenza animale. Lei fece una smorfia che per un attimo squarciò la sua aria altera, poi riprese a godere e guardarmi.
    
    La sentii godere come mai avevo sentito alcuna, più e più volte. Quell'uomo sembrava inarrestabile.
    
    Quando finalmente finì, si richiuse la patta e riprese tranquillamente a riordinare i banchi, incurante della donna e di me, ancora fermi lì.
    
    Lei si riprese dopo qualche minuto, ravvivó abiti e capelli, mi si avvicinò guardandomi fisso, poi disse: buona giornata, e scomparve dietro di me.
    
    Ripresi la mia strada, con ancora in testa quei fianchi sinuosi, quella lingerie di gran classe e quel profumo di donna, di verdura e di sesso in cui mi lasciò ...