1. Samanta continua 6


    Data: 21/02/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Corvo_Nero, Fonte: RaccontiMilu

    Ci fu un lungo momento di silenzio in cui l’unico rumore era il fiato grosso di Samanta. La ragazza aveva obbedito agli ordini. Stando a quattro zampe si era strusciata la figa contro lo spigolo del divano, fino all’orgasmo. Un orgasmo incredibilmente forte che l’aveva vista accettare il suo ruolo di cagna prima ancora di quello di schiava.
    
    ‘ Sei stata molto brava.’
    
    Alberto l’aveva presa tra le sue braccia quando l’orgasmo aveva privato la ragazza di ogni forza e si era accasciata a terra e la stava accarezzando dolcemente i lunghi capelli castani.
    
    ‘ Grazie padrone.’
    
    Sam allungò il viso strisciando una guancia sulla coscia del ragazzo, proprio come se fosse stata una cagnolina.
    
    ‘ Adesso bisogna trovarti un nome da schiava.’
    
    Sam rimase un attimo immobile, poi si alzò e si mise a cuccia.
    
    ‘ Padrone’?’
    
    ‘ Dimmi.’
    
    ‘ Posso essere la sua cagna invece che schiava?’
    
    Alberto la guardò perplesso e sorpreso da quella domanda.
    
    ‘ Perché?’
    
    Sam sentì le guance diventare rosse, complice anche il recente orgasmo.
    
    ‘ Perché’ perché mi sento cagna più che schiava.’
    
    ‘ D’accordo. Però dovrai essere obbediente.’
    
    Samanta sorrise, felice di aver avuto quel riconoscimento. Si fece avanti a quattro zampe, strofinando la guancia contro la gamba di Alberto.
    
    ‘ Bau! Bau!’
    
    ‘ Decisamente più cagna. Forza, fai il giro della sala. Fammi vedere come ti muovi a quattro zampe.’
    
    ‘ Bau!’
    
    Sam abbaiò con entusiasmo e poi si mise a fare il giro della sala, ...
    ... come ordinato. Ad ogni passo, se così si poteva dire, cercava di muovere il culo per invogliare il padrone. E, a ogni passo, le tette dondolavano impietose. Per quanto si vergognasse, tuttavia, Sam trovava tutto questo eccitante. E vedere lo sguardo con cui Alberto la fissava era la ricompensa migliore.
    
    ‘ Molto, molto bene. Sei davvero un’ottima cagna.’
    
    Alberto si piegò davanti a lei e la baciò. In un attimo le loro lingue si intrecciarono. Sam chiuse gli occhi e si abbandonò a quel bacio. Era stranamente felice. Poi, d’un tratto, Alberto l’afferrò per i lunghi capelli castani, tirandoli e facendole male.
    
    ‘ Ah!’
    
    Sam si lasciò scappare un grido per il dolore.
    
    ‘ Così non va bene”
    
    ‘ Padrone’ mi fai male”
    
    ‘ Stai parlando. Non va bene.’
    
    Perché le faceva così? Perché le stava facendo male? Non aveva fatto nulla di sbagliato. Restò in silenzio. Si sentì prendere dal panico. Cosa doveva fare? Dopo alcuni istanti di silenzio in cui la stava fissando, Alberto aumentò la forza, costringendola a stendere le braccia e tirare indietro la testa. Aveva male, tanto male, avrebbe voluto gridare e dirgli di smettere, ma non poteva parlare. Sul viso della ragazza comparve una smorfia di dolore e schiuse le labbra, respirando forte. Alberto la stava fissando come incantato. In quell’istante Sam capì. Non era tanto il farle male che gli piaceva, ma il suo viso, la sua espressione di dolore, la sua sofferenza. Il suo essere cagna e accettare tutto. Il suo essere cagna.
    
    ‘ ...
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