1. Raku-yaki! - parte 2


    Data: 15/02/2018, Categorie: Anale Hardcore, Autore: naked_lunch_er, Fonte: xHamster

    “Il match di 3 anni fa a Rimini con quell’agente della Polizia Penitenziaria, deve aver lasciato il segno. Ma sei completamente uscito di senno per fare una cosa del genere?!”
    
    Una lezione che non imparavo mai era che non dovevo mai raccontare a Massimo questo genere di cose.
    
    Il mio amico Massimo era un uomo all’antica per i suoi detrattori; per gli altri, era semplicemente un uomo come non ce ne sono più. Ormeggiato all’idea di maschio cavaliere senza macchia, fiocinava a punta di biasimo la mia indisciplinata voglia di sesso e goliardia .
    
    “Non credere che certe cazzate incantino le donne: probabilmente penserà che sei il solito macho scemo con la sindrome del pugile suonato. Non facevi prima a parlarci un po’ e a chiederle se era disponibile per un caffè? Hai dimenticato la maturità mentale sul traghetto?”
    
    Il rispetto che avevo per Massimo, persona pragmatica ed istruita, mi fece piegare le gambe: nonostante io serbassi la spregiudicatezza tipica dell’adolescenza, avevo un certo rispetto per la sua vita di padre e marito devoto. Mio padre se ne andò di casa quando ero bambino, lasciando a mia madre l’ostico compito di crescermi e di escogitare una buona scusa per giustificare il fatto che
    
    “papi”
    
    se ne evase dal suo ruolo perché incapace di sopportare la torchiatura d’avere una famiglia.
    
    In Massimo vedevo il padre che non ho mai avuto e il suo rimproverarmi infantilismo mi faceva male. Malauguratamente non sapeva che anche Laura, la mia ex, mi lasciò ...
    ... per lo stesso motivo.
    
    Laura era come uno di quegli avversari che nonostante ti sforzi di frantumare a pugni e calci contraendo ogni fibra muscolare che possiedi, non accennano cedimento e ti vengono sempre sotto. La sua loquela era l’arma più arrotata che possedeva, presumibilmente complice il suo essere avvocata. Dialetticamente crudele e sarcasticamente pericolosissima, trovava sempre legittime argomentazioni per disfare le mie difese e conseguentemente, maciullare il mio ego.
    
    Sessualmente parlando come per alcune persone autoritarie, gradiva che la prendessi con forza e che la dominassi. Non era abituata ad essere contraddetta o subordinata a qualcuno nella sua vita, per cui probabilmente ricercava in quello una sorta di equilibrio.
    
    Amava che le congiungessi i seni con forza, che durante una pecorina le schiaffeggiassi le natiche sino a segnarla; amava che la penetrassi intensamente stringendole una mano sulla gola e che pian piano, le facessi scivolare tutte le dita in bocca fino a provocarle qualche conato.
    
    Fu l’unica donna con cui ebbi una relazione a gradire il sesso anale, facendosi mettere anche in posizioni malagevoli e contorsive in cui la penetrazione era molto profonda e ai limiti del dolore. Potevo penetrarla anche per lunghi periodi di tempo e sembrava volerne sempre di più. Pareva aver capito che spesso a qualche ora dall’allenamento, i miei livelli ormonali fossero particolarmente bendisposti ad una scopata irruenta; ben consapevole che tailleur e ...
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