1. Felice e sottomesso


    Data: 15/02/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    Casualmente, grazie ad uno dei soliti annunci, ho incontrato un ragazzo assai disponibile e decisamente sottomesso. Quello che gli interessava e che cercava era un uomo più grande di lui e il suo sogno era di soddisfare ogni sua richiesta. Accettò di incontrarmi in un parco e mi confidò subito che si eccitava tantissimo nel sentirsi comandare e nell'obbedire. Questa era la sua fantasia. Sebastian, voleva che lo chiamassi così, era un bel ragazzo, decisamente educato, colto e ben vestito. Ci tenne a precisare che lo faceva solo per divertirsi e che non era assolutamente un mercenario. Ma questo me lo aveva detto già nei primi contatti tramite mail. Ci trovammo bene da subito e mi raccontò che il sentirsi “al guinzaglio” di qualcuno era il suo vero desiderio e che intendeva questo in modo molto amplio ma che finora aveva trovato solo persone che limitavano questa sua disponibilità quasi esclusivamente in ambito sessuale. Non che gli dispiacesse esaudire le voglie dei suoi partner, ma mi confidò che gli sarebbe piaciuto anche dover ubbidire ad altre richieste come aiutarli a lavarsi, andare a prendere un giornale, fare le pulizie di casa o quant'altro. Era così solare nel suo raccontare che mi piacque subito. Dal parco passeggiammo fino alla mia macchina e quindi raggiungemmo un pub dove continuammo amabilmente la nostra conoscenza. Anche lui non cercava un morso e via e gli sarebbe piaciuto instaurare un rapporto continuativo, anche se saltuario, ma solo con il maschio ...
    ... “giusto”.
    
    Nel tardo pomeriggio eravamo già a casa mia e, dopo averlo fatto spogliare, ammirando il suo splendido fisico, decisi di metterlo subito alla prova e, disteso sul divano con la testa appoggiata sulle mie gambe, mentre gli accarezzavo quell'incredibile cazzo che si ritrovava tra le gambe, gli chiesi di raccontarmi la sua prima volta. “Bene e con tanti dettagli...” Iniziò parlandomi di una palestra dove lui si allenava.
    
    Quel giorno il suo preparatore lo aveva fatto lavorare fino alla chiusura della palestra. Ormai erano rimasti solo loro due e, tra un urlo e un'incitazione si era fatto tardi. La voce del gestore arrivò imperterrita, dovevano fermarsi perché stava chiudendo. Bene, quel tormento era finito, ora poteva andarsene a casa. Non soddisfatto, l'uomo gli gridò di farsi assolutamente la doccia. Lui non ne aveva molta voglia. Solitamente si infilava la tuta e poiché abitava vicino alla palestra, andava a farsela, con tutta calma, a casa. Raggiunto lo spogliatoio aprì l'armadietto e, guardandosi attorno si rese conto che non c'era più nessuno. Le panche erano vuote e gli armadietti ben chiusi. No, la doccia se la sarebbe fatta a casa. Fece per prendere la tuta ma poi, ripensando a quante gliene aveva dette oggi e non volendo sentirsene altre decise di accontentarlo. Tanto non c'era più nessuno e quindi poteva stare tranquillo. Si sfilò la maglietta zuppa di sudore, lasciò cadere i pantaloncini e, dopo aver preso dalla sacca l'asciugamani, si tolse anche gli slip. ...
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