1. Un pomeriggio di intenso piacere


    Data: 09/02/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Lesbo Autore: Effebi, Fonte: RaccontiMilu

    ... un’occhiata languida e lasciando scorrere lentamente la mano sul mio corpo, dai pettorali, giù fino all’addome, poi l’inguine, indugiando ancora sul pube.
    
    – ‘E… ieri mi ha chiesto se io avessi mai avuto pensieri di questo tipo.’ – il mio cazzo ebbe un’impennata, mentre lei continuava la conversazione sussurrandomi il tutto all’orecchio.
    
    – ‘E tu?’ –
    
    – ‘Lo sai, no? Mi piacerebbe provare ad avere un’esperienza con un’altra donna. Anche se non potrei mai rinunciare al tuo bel cazzo’ – E detto questo, con la sinistra lo prese in mano senza troppi indugi, cominciando lentamente a muoverla, così da intraprendere una delle sue sontuose seghe.
    
    – ‘Hmmm.. sei la solita porca…’ – la lasciai fare ancora un po’ – ‘leccamelo adesso’ – ero già parecchio eccitato e nella mente mi passavano le scene di quando l’avevo scoperta a masturbarsi su un porno lesbo. Mi ricordo, come fosse ieri, i suoi occhi pieni di lussuria, mentre si massaggiava il clitoride, prima lentamente, poi sempre con più foga. La osservai per un bel po’ di nascosto, con un’erezione prepotente che mi stava facendo scoppiare i pantaloni. Si bagnò allora il medio della sinistra, in quel momento libera, leccandolo e succhiandolo per bene, fino a renderlo lucido di saliva, poi lascivamente si inculò con quello senza troppi complimenti, mentre continuava a stuzzicarsi il grilletto come un’indemoniata. La vedevo e sentivo ansimare e cacciare dei gridolini di piacere. Inarcò infine la schiena, per poi esplodere in un ...
    ... orgasmo dei suoi, sconquassante, intenso e di una durata fuori dal normale, tanto che si diede ad urlare come una pornoattrice. Non le diedi neanche il tempo di riprendersi che, abbassatomi i pantaloni, la presi dai fianchi e la feci mettere alla pecorina al bordo del letto, infilandole senza troppi complimenti il mio cazzone gonfio. In quell’occasione, l’avevo poi lavata della mia sborra calda in faccia. Un orgasmo che mi aveva completamente svuotato le palle.
    
    Tornando a noi, non lasciandomi per un momento l’asta già dura, scese fino a che la sua bella faccia non fu all’altezza del mio cazzo. Uscì la lingua e cominciò a leccarmi la cappella come solo lei sapeva fare. Avete presente Madame Klixen? Ecco, una gran bella pompinara di quel genere tutta per me. Mi leccava l’asta partendo dalla base, lentamente, senza fretta, fino alla punta, facendo diventare la mia cappella via via sempre più paonazza e gonfia e facendola sussultare ad ogni successivo passaggio. Poteva vedere quanto godevo dai miei gemiti gutturali e dal mio cazzo gonfio, e per questo regolava il ritmo di conseguenza, fino a diventare una mitragliatrice con la sua sapiente lingua. Poteva sentire che stavo per venire ed allora si concentrò specificamente sulla cappella, con colpi di lingua alternato a profonde succhiate, facendomi godere come già molte volte aveva fatto. Mi stava facendo un pompino da re, mentre con la destra, adesso libera, si stava toccando e stava gemendo, soffocando il suo piacere dentro la ...