Una mattina all'alba (53°) - Racconti Erotici

Una mattina all'alba (53°)

... a due rispettando mia sorella sia come donna sia perché non mi piaceva usarle violenza la cosa che però notai che nel suo massimo piacere godendo mi chiava amore,ripresasi dal quello stato di abbandono "Ma sei matto amo' è la prima volta che lo faccio,che mi leccano la sorca,mi sento tutta abbandonata senza piu forze" disse chiamandomi di nuovo amore,be di certo era la prima volta che le leccavano la figa ma anch'io in quella cosa non ero molto esperto in quel momento era avvenuto trascinato dai sensi o dall'istinto. Mia sorella coricata,appagata,nuda ed io davanti allo spettacolo del suo corpo,eccitato ormai non mi tenevo più e frettolosamente mi tolsi il pigiama e nudo in evidente stato di erezione le andai sopra "Ti voglio teso,ti voglio non sai quanto" dissi facendole intuire che volevo scoparla e lei pagata per essersi già sfogata e goduto "Lo so amore mio ma non qui ne ora fai come l'altra volta metti il cazzo alla sorca,ma senza spingere troppo e poi mi sborri dentro ,lo sai che mi piace" fece ed ancora amore mi disse ma non mi dispiaceva,mia sorella tutta allargata io con la cappella del cazzo stretta dal canale vaginale,pochi movimenti mentre per sicurezza lei con le mani mi teneva alla giusta distanza ed eccomi a godere dentro di lei dicendole "Che sorca,sei proprio femmina prima o poi te la sfondo" mi trovai a dirle mentre le colmavo la vagina di sperma e lei felice "Si fratellone sarai tu a sverginarmi a sfondarmela come vuoi tu" un'ora dopo anche noi dormivamo appagati ed ognuno nel suo letto.