1. Una mattina all'alba (53°)


    Data: 30/11/2020, Categorie: Incesti Tue Racconti Autore: Ometto di mamma, Fonte: RaccontiErotici.xyz

    Quella sera dopo le parole allusive di mia sorella una volta a letto al pensiero di rivederla nuda in camera mia fremevo dal desiderio l'avrei avuta ancora ed il cazzo pareva voler stare pronto tanto che non riuscivo a farlo ammosciare ma pian piano calmando i miei bollori di ragazzo riuscii a tenerlo buono a riposo anche perché passata la mezzanotte non vedendola arrivare pensai che mi ero soltanto illuso,la cosa strana però che dentro di me stava mutando quel gioco in parte innocente in altro senza rendermene conto sostituendo l'amore fraterno in un sentimento diverso di cui non ne ero ancora coscente. Guardai più volte l'ora quando solo verso l'una di notte si apriva la porta e lei mia sorella finalmente entrava nella mia camera "Avevo pensato di aver capito male" dissi "Ho dovuto aspettare quella non andava a letto!" fece lei riferendosi a mamma "Magari perché doveva preparare per domattina" risposi in sua difesa "Si adesso russa proprio" fece lei mentre io chiudevo a chiave la porta,intanto mia sorella coricatasi nel mio letto in camicia da notte aspettava di sentirsi grande e donna tra le mie braccia,le andai vicino "E questa?" dissi e presa da sotto la camicia da notte la sfilavo di dosso aiutato da lei,la guardavo di nuovo nuda,bella e bona "Guada che sono sempre io,tua sorella,non sono diversa dall'altra volta!" esclamava lei sorridendo "Si ma ti vedo sempre più bella mi pare un sogno di trovarmi nel letto una ragazza cosi femmina" dissi a quelle parole lei mi ...
    ... abbracciava felice di sentirsi apprezzata,ero sopra il suo corpo e cosi calda,nuda mi sentivo attirato da quel pacco di sorca che aveva tra le cosce,da quel profumo femminle che in certi momenti ti avvolge e senza nemmeno togliermi il pigiama di dosso allargandole le gambe mi ritrovai con la testa tra le sue cosce a baciarle,leccarle la figa quasi ancora implume se non per quei biondi pelini che spuntavano dal gonfio monte di venere e lei che per la prima volta si sentiva leccare la rosea carne vaginale,la clitoride e quel suo amato buchetto "Che fai zozzo" ma intanto sentii le sue mani spingermi istintivamente la testa contro la figa che dischiusasi sotto i colpi di lingua si bagnava non solo della mia saliva mentre la sorellina stringeva ed allargava le cosce e sottovoce quasi insultandomi "Che porco schifoso sei fratellone mio" quando poi sentii lei che sussultando nel letto agitava il bacino con foga certo coinvolta dai sensi e da quanto provava dicendomi "Continua porco,senti che sorca è tutta aperta" io affogato tra quelle sue cosce ormai leccavo e leccavo quel sesso femminile svelto e lei in preda al piacere "Cosi si amore vengo si che cazzo che mi fai provare cazzo,cazzo" diceva e per foruna senza urlare. Quando riuscii a staccarmi da quella posizione avevo il sapore tra le labbra dei suoi umori vaginali e mia sorella abbandonata nel letto oscenamente aperta e nuda l'avrei potuta scopare sverginare senza problemi mentre se pur eccitato non era giusto doveva essere una cosa ...
«12»