1. Festa per la maturità


    Data: 25/08/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: FSeed, Fonte: Annunci69

    ... tutto dentro fino alla radice. Il pompino andò avanti per un pò, con Alex che ogni tanto tirava fuori il cazzo dalla mia bocca e me lo sbatteva in faccia, riempiendo il mio viso di saliva e umori.
    
    "Spogliati e mettiti sul letto che adesso ti scopo" obbedii e una volta tolto il costume mi misi a quattro zampe sul letto, mettendo in mostra il mio sedere.
    
    "Che spettacolo di culo" disse Alex schiaffeggiandomi una natica "da dietro sembra quello di una femmina". Mi aprì le natiche e sputò due volte sul mio buco, per farvi entrare due dita. Fu rude anche in questo, spingendo le dita tutte di un colpo. Cominciò un massaggio anale che ben presto mi fece emettere i primi gemiti di piacere.
    
    "Quanto sei frocio. Gemi solo con due dita, pensa allora quanto ci metterò il cazzo dentro" dicendo così sputò di nuovo nel mio culo, appoggiò la cappella e spinse. In due colpi fu subito dentro.
    
    "Porca troia che goduria. Hai un culo caldissimo cazzo" cominciò a spingere, e più andava avanti e più il suo ritmo aumentava. Alternava gemiti di godimento a parole del tipo "Troia senti come ti sfondo" "Cazzo che culo che hai frocetto". Volevo far godere al massimo quell'etero convinto di potermi usare come voleva. Cominciai a masturbarmi e quando venni il mio culo si contrasse, stringendo ...
    ... il cazzo di Alex.
    
    "Ohhhhh porca troia...che cazzo stai a fa? Così sborro" uscì dal mio culo, mi girò supino e, venendomi sopra, mi ficcò il cazzo in bocca.
    
    "Bevi tutto frocio...cazzo vengoooo" i primi tre fiotti di sborra furono così abbondanti che mi riempirono la bocca, e dovetti ingoiare per accogliere gli altri quattro schizzi che seguirono. Alex mi teneva la testa ferma, con il fiato ancora affannoso e gli occhi chiusi, così ne approfittai per stimolargli ancora di più la cappella già sensibile con colpi di lingua.
    
    "Ohhh cazzo basta...non ce la faccio più" mi lasciò la testa e tirò fuori il cazzo dalla mia bocca. Io mi alzai, gli presi la testa e lo baciai con la lingua, che avevo ancora imbrattata del suo sperma. Lui per i primi secondi contraccambiò, ma poi mi scostò.
    
    "Che cazzo fai?"
    
    "Ti volevo far sentire il gusto della tua sborra" dissi io. Lui mi fissò incazzato, ma poi scoppiò a ridere.
    
    "Cazzo siete proprio tremendi voi froci" si alzò e cominciò a rivestirsi "Comunque non di niente a nessuno mi raccomando".
    
    "E chi mi crederebbe" dissi io. Sempre meglio far credere agli altri di tenere in mano le redini del gioco.
    
    "Infatti. Nessuno ci crederebbe" e facendomi l'occhiolino uscì dalla stanza, non prima di avermi lasciato il suo numero.
    
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