1. Petali di ghiaccio


    Data: 07/02/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... in pigiama ed è mezzogiorno, in effetti, qualcosa dovremmo pur mangiare, eppure io ho una gran voglia di strappartelo, così mentre stai alzando il coperchio, io arrivo alle tue spalle, metto le mani nei tuoi pantaloni e li faccio scendere. Tu ridi e m’inviti ad aspettare, però io ti mordo forte le orecchie da farti spegnere il fuoco. Il tuo cazzo è già duro, ormai gli basta sentirmi nelle vicinanze, lo afferro con la mano destra e ti masturbo forte senza farti voltare, ti schiaccio il bacino contro il bancone della cucina, poi ti volto verso me e tu con le mani t’appoggi al granito.
    
    Io oscillo con te ai quattro venti, fluttuo con la cadenza della tua anima, poiché è la mia, barcollo perché il mio corpo è tuo, dal momento che te lo lecco da farti assaggiare uno spasmo appena accennato, io ti guardo e tu mi esorti a non bloccarti, sei incantevole, dato che non vedo l’ora di vederti venire. Tu in quel frangente dissenti, insorgi e t’opponi, mi levi i vestiti di dosso sbattendomi contro la parete della cucina, però io ti spingo per terra mettendomi in ginocchio su di te, in quanto sono a tal punto eccitata, tutta aperta e bagnata che non aspetto, giacché me lo spingo dietro e ti cavalco.
    
    Sollecitamente riscontro signorilmente un intralcio all’entrata, dopo sdrucciola come sul grasso e mi stropiccio su di te, mentre va sempre più in fondo e godo con te che te lo senti stretto stretto, mi guardi semi sottomessa e raggiungi il paradiso. Io sono andata per controllare la ...
    ... perdita in bagno, ho riaperto per un attimo la porta della stanza alla ricerca di non so bene che cosa. Il letto è vuoto, la pioggia batte sulla finestra, fa troppo freddo, c’è troppo mutismo, troppo silenzio.
    
    Mi è sembrato per un attimo d’annusare ancora un profumo leggero, le tue scarpe sono in fila sotto il letto gemello, le tue borse appoggiate sopra, il tabacco sparso sulla scrivania, le coperte buttate a terra e il PC per terra sotto il comodino attaccato alla batteria. Il cellulare è in carica e un velo mi copre gli occhi, in quanto le tue mani e la tua voce mi entrano dentro e davanti a me appare il buio. Sabato notte avrei voluto staccarmi dalla tua schiena così fredda, tuttavia le righe del tuo pigiama buttato sul letto a fianco al nostro mi ricordavano quanto sapessimo giocare durante tutta la giornata.
    
    Il tuo sorriso era in tutti i miei pensieri, i tuoi piedi mi sfioravano e attendevo il tuo calore, perché adoro quando ti perdi su di me quando lo sento muoversi fuori e dentro e m’accorgo che proprio non ce la fai più. Entri nei miei pensieri più segreti, eppure ancora non devi farlo, non puoi, ancora no. Il dolore con te è piacere, puro benessere ed euforia, perché se avessimo corde e petali te lo dimostrerei adesso avvalorandotelo in pieno. Fasciami adagio, osservami durante il tempo in cui mi possiedi da dietro, dal momento che mi ribadisci che mi vuoi tutta, perché io ho svisceratamente fame di te.
    
    Tutte le volte che non mi trattengo più mollami di colpo, ...