1. ADORABILI CREATURE 3: Gemma e l’amica Lucy


    Data: 22/08/2021, Categorie: 69, Etero Lesbo Sesso di Gruppo Autore: Roca, Fonte: RaccontiMilu

    ... piegarono, il piede poggiato contro il muro scivolò facendomi vacillare, agganciai la gamba alla piega del ginocchio mantenendola sollevata mentre puntellato con la schiena continuavo a far scorrere il membro con lunghi colpi di reni che facevano urtare i nostri pelvi facendola sussultare, portandola a poco a poco così vicina all’orgasmo che i suoi gemiti si trasformarono in piccole grida di incitamento mentre le sue unghie si piantavano nella mia schiena. Mi fermai, stavo per venire!
    
    – Uhhhhh! ! ! – la bocca aperta sulla mia mi supplicava di finirla, di completare il suo piacere! Il suo corpo si fece tanto pesante che dovetti sostenerla, le mani aggrappate sotto il suo sedere mentre con lunghi colpi immergevo il membro fino in fondo sollevandola, facendo strisciare i suoi seni contro il mio petto. . .
    
    – Ahhh. . . ahhh. . . ahhh. . . – ora le mie grida si sovrapponevano alle sue, stavo raggiungendo anch’io il culmine del piacere, rallentai i miei colpi ma mi protendevo tutto per immergere fino in fondo il cazzo, per sentire il glande urtare l’inizio del suo utero e . . . gli occhi fissi sulla donna seduta fuori, sulla fica che ora si penetrava furiosamente, sentii le strette della vagina di Lucy susseguirsi poi l’urlo prolungato nella mia bocca.
    
    Ancora un colpo di reni, poi un’altro e . . . venni insieme a lei in un delirio di sensazioni mentre il membro sussultando si scaricava mischiando il mio sperma ai fiotti del suo piacere. Rimasi a lungo in lei esausto, ...
    ... soffiando come al termine di una corsa; Lucy si stava riprendendo, chinò il capo quando la scostai per guardarla in viso. La sostenni ancora per qualche secondo, finché lei sollevò il viso e mi sorrise timidamente.
    
    – Grazie. – disse.
    
    – Sono io che ti ringrazio per questi momenti. Sei stanca? –
    
    – Si ma . . . sono felice, grazie a te. . . –
    
    Aprii l’acqua, ci sciacquammo silenziosamente e usciti dalla doccia ci asciugammo senza dire nulla. Gemma era scomparsa, mi chiesi se si era accorta che ero stato testimone di quel suo momento di debolezza, la ritrovammo in sala parzialmente vestita. Alla nostra comparsa ci porse silenziosamente i vestiti.
    
    Su richiesta della padrona di casa preparai il caff&egrave mentre le signore ormai vestite erano ritornate in camera da letto per completare la loro toilette. Quando vi entrai per chiamarle, la signora Bolis era ormai truccata; seduta davanti allo specchio la Landi si pettinava i lunghi capelli lisciandoli accuratamente con la spazzola per poi raccoglierli con cura sopra il capo assumendo quell’aria austera e sostenuta che al principio mi aveva messo soggezione.
    
    La padrona di casa terminò di aiutare l’amica fissando i capelli con pettinini che celava sapientemente nella folta chioma, tornammo in salotto dove la nostra ospite versò la nera bevanda nelle tazzine. Il loro modo garbato, i gesti misurati che avevano, mi ricordarono che avevo di fronte due signore e che io rappresentavo soltanto un piacevole passatempo adatto a ...