1. Un cattivo compleanno (Completa)


    Data: 22/08/2021, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Tabù Autore: revius, Fonte: xHamster

    ... braccia, molto muscolose e reattive; il volto ricordava in modo straordinario il San Giovanni di Leonardo Da Vinci; una volta, fresco di una lezione di Storia dell'Arte, glielo feci notare; e lui rimase davvero rallegrato da quell'accostamento, tanto più che portava i capelli un po' lunghi e boccolosi come nel quadro di Leonardo. Più che i capelli, era proprio il suo sorriso e l'ovale del volto a rassomigliare così; direi che il suo volto era molto femminile; un'altra volta che facevamo i cretini, lui si era raccolto i capelli sulla nuca, come fanno le donne dopo il bagno e si era attorcigliato un asciugamano lungo il corpo; ebbene, accidenti, sembrava una ragazza! Tanto più che era riuscito a sfoggiare, grazie agli occhi dolci che aveva, un sorriso straordinario e accattivante. Sexy.
    
    Di bruttino invece aveva la statura, più bassa della media e le mani, un po' tozze con le dita troppo corte per i miei gusti e per i gusti di altri che, in alcune circostanze, gli avevano detto che aveva le mani "da nano". Forse una cattiveria, ma effettivamente non aveva delle mani eleganti. Infine aveva delle gambette non all'altezza del suo busto; erano smilze e anche se cercava di rinforzarle disperatamente in palestra, complici un paio di ridicole scarpette "all star" da finocchio, erano davvero delle gambettine quasi storte e magre che lo facevano saltellare nelle discese ripide. Forse qualche grecista potrebbe ricordarsi di Efesto, dio possente nel torso ma malfermo nelle gambe ...
    ... mezzo rotte.
    
    Povero Marco. Scriveva anche poesie molto struggenti. Una volta quasi mi fece piangere con una poesiola tristissima dedicata alla vita; pure lui pareva sconvolto, dopo avermela recitata, da quei versi in prosa così intensi; ero rimasto così scosso che dovetti cambiare stanza per riprendermi facendo dei respiri profondi; poi gli dissi che scriveva bene, ma che avrebbe fatto meglio ad essere più positivo, perché mi aveva lacerato i fili del cuore. E in quella circostanza lo avrei voluto abbracciare per confortarlo, vedendolo così disperato, con gli occhi grandi grandi e persi nel vuoto davanti al foglietto appoggiato sul tavolo; ma poi chi avrebbe confortato me più scosso di lui e pronto a sciogliermi in lacrime? Fu una serata da tramonto dell'anima.
    
    "Se non verrai alla mia festa, ti giuro mi offendo!".
    
    Era estate. Mi disse questa frase in pieno delirio da "Beverly Hills 90210", quello che lo pervadeva quando frequentava la combriccola di falsi e bastardi suoi compagni di classe. Ero già riuscito a sganciarmi da quella che in gergo veniva chiamata "indianata" cioè un falò acceso in spiaggia con tutti i deficienti intorno a chiacchierare, bere e "divertirsi". Ero riuscito a scamparmela perché all'ultimo momento avevo avuto un impegno che in circostanze normali avrei mandato affanculo, ma in quella occasione rappresentò una ancora di salvezza incredibile: andare da mia nonna a recuperare frutti di stagione raccolti da mio zio. Lui non insistette, ma ne fu ...
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