1. Una scommessa che non dovevo perdere... o forse no


    Data: 17/08/2021, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Trans Autore: borntoride63, Fonte: xHamster

    ... disinvolutura che non immaginavo, cominciai ad accarezzarlo. Lei sospirò dal piacere, e si strinse a me. Strinsi il suo uccello attraverso il tessuto, cominciai a masturbarla, in un modo che conoscevo bene, ma che non avevo mai usato su altri.
    
    Mentre la baciavo, la feci girare su se stessa, scambiando le posizioni. Ora era lei con le spalle contro la parete, e mi inginocchiai davanti a lei. Le alzai piano il miniabito. Era attillato, quindi saliva restando stretto, scoprendo piano le gambe, vidi che anche lei aveva autoreggenti, delle mutandine blu, e mi accorsi che erano bagnatissime.
    
    Il vestito era arrivato alla vita, le abbassai le mutandine, avevo il suo uccello davanti a me. Duro e bagnato. Ne sentii il profumo: decisamente piacevole. Sapeva di caldo, di sesso, di desiderio... e cominciai a baciarlo. Piano, sulla punta. Dentro di me una voce diceva "FERMO! COSA STAI FACENDO!" ma un'altra rispondeva "Sto facendo godere questa troia!"
    
    Non sapevo se la troia ero io oppure lei, fatto sta che mentre lo sfioravo con le labbra lei mi mise una mano sulla testa e me lo ritrovai in bocca. Lei cominciò a darmi il ritmo, avanti e indietro. Aveva un buon sapore, era dolce, e sentivo il suo fluido caldo che usciva nella mia bocca. E capii che il quel momento la troia era proprio io.
    
    La cosa era tremendamente eccitante, e non ne capivo il motivo. Fatto sta che ci stavamo bagnando a dismisura entrambi: lei nella mia bocca, e io nelle mie mutandine.
    
    Avevo voglia di farla ...
    ... godere, ma non troppo. Non sapevo come sarebbe stato sentirla venire in bocca, e ne avevo un poco paura, ma capii che lei non aveva nessuna fretta di venire. Come me poco prima. Continuammo a lungo. Con una mano le accarezzavo le palle, che erano rimaste nelle mutandine, con l'altra la masturbavo. Stringevo il suo uccello nella mano, la muovevo piano su e giu. La pelle copriva e scopriva il glande, e quando vedevo uscire una goccia, spingevo la mano in basso per tendere la pelle, e me lo infilavo in bocca facendolo scivolare tra le labbra strette, e arrivato in fondo chiudevo le labbra e succhiavo. Ogni volta la sentivo gemere e sentivo un fluido caldo e dolce scivolarmi nella gola.
    
    Ci giocai con la lingua, me lo scopai con la bocca. Non immaginavo di essere così bravo, ma in fin dei conti stavo facendo tutte quelle cose che pensavo mi sarebbe piaciuto ricevere. Mi resi conto che era più facile fare godere un uccello di una figa. Mi stavo davvero divertendo, la sensazione di potere che avevo nel farla godere era incredibile, ma lei che mi fece rialzare. Se lo risistemò nelle mutandine, e abbassò il vestito.
    
    "Aspettami un attimo" mi disse, e andò nel retro del negozio. Tornò dopo un attimo con la sua borsetta. Cercò velocemente qualcosa, e tirò fuori delle bustine e una bottiglietta. Guardai cosa fossero... profilattici e un lubrificate... e comincio a capire...
    
    "Ora non dire niente... ma soprattutto non dire di no..." mentre me lo diceva mi alzava la gonna e prese il ...