1. Maneggiami l’anima


    Data: 12/08/2021, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... scomparso e irrimediabilmente spacciato, ma si è ripreso, perché adorabilmente il bocciolo che appariva avvizzito ha recuperato la completa vitalità. Ci siamo confortati, incitati e sorretti in ogni modo possibile, agguantandoci per mano e riprendendo il tragitto che troppo ruvidamente avevamo sospeso, in tal modo da quella conciliazione e da quella rafforzata concordia definimmo di misurarci. Attualmente sono qua che aspetto, giacché sono accomodata nella caffetteria della terrazza del centro commerciale in apprensione che fumo. Ho addosso un’inquietudine inverosimile, non capto nulla, sto solamente concependo con la fantasia l’istante preciso nel quale udirò il suo accento che mi conferma uno squillante ciao Marta, eccomi qua, perché in quello specifico momento avrò la mia mano intrecciata nella sua. Adesso sto fissando due giovani studenti che limonano accostati a un pilone del terrazzo, non sono in grado d’inquadrare nulla, ho lo pancia in disordine per il rimescolamento e per l’irrequietezza accumulata, nel mentre adocchio i miei indumenti rimuginando se ho avuto una sensibile idea nell’abbigliarmi in quel modo. Di certo non gradirai, perché i miei stivaletti a punta non ti sono molto gradevoli. In quella circostanza ho indossato un corpetto che ricolloca bene in spicco le mie tette. In quel frangente suppongo di perdere i sensi, desidero svignarmela, ho lo sbigottimento di non piacerti e di non riuscire a osservarti in viso. L’ansia mescolata al costante nervosismo ...
    ... m’invade scombussolandomi le membra, mi scruto intorno, eppure non t’avvisto, ma ecco che in modo repentino ti scorgo sopraggiungere, mentre cammini nel grande corridoio gremito di gente del grande supermercato multipiano.
    
    In modo fulmineo io rievoco immancabilmente ogni nostra collettiva e viziosa telefonata, le molteplici risate, i continui lascivi aneliti, la tua tipica espressione, i nostri intimi, nostalgici e peccaminosi orgasmi. Tu stai frattanto malignando, me ne accorgo dal tuo piglio, sollevi in alto la mano per farmi un segno, come se spropositate volte ci fossimo già imbattuti semplicemente là. Io noto il tuo amabile sorriso, le tue labbra che mi fanno farneticare, sei ormai nei paraggi, mentre io come un’insulsa resto arginata e sospesa, come frenata e impedita. Suppongo che il creato si sia bloccato, dal momento che giammai prima di questo momento non avevo in nessun caso auspicato d’ascoltare questa definizione articolata dal vivo dalla tua bocca: ciao mia deliziosa e leggiadra piccola. D’incanto tutta la preoccupazione ammucchiata si è dissolta, così come l’enorme tensione fisica ammassata per l’attesa istantaneamente è svanita. Sebbene siamo a fine del mese di marzo il freddo ancora impone emanando in modo inesorabile le sue regole, le giornate appaiono sì debolmente soleggiate, ma alquanto ventose e polari. Tu frattanto adagi il tuo borsone e m’agguanti tra le tue braccia rincuorandomi:
    
    “Marta, mia adorata stella, no, ti prego, non piangere”.
    
    Tu avevi ...
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