1. 203 . Laura, suo fratello, la sensuale attesa e…


    Data: 05/02/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... in balia delle onde, quelle onde che spaventano e rendono apprensivi. Alessandro invece rappresenta per me ‘l’onda’ quella buona, quella che mi culla e mi riconduce sulla terra ferma, quella che mi prende, mi avvolge amorevolmente e con passione, quella che dopo la battaglia amorosa mi scompiglia i capelli e mi fa ridere, mi rende serena e, come ai tempi in cui ero una tenera bambina, mi rende estremamente felice.
    
    Il divano cigola, mentre mi giro a pancia in giù, le mie gambe dischiuse la mano destra infilata sotto al mio corpo, le mie dita che incontrano i setosi riccioli. La fantasia mi regala la sensazione piacevole di percepire Alessandro dietro di me. Lo sento deciso, sicuro. Lo voglio. Lo desidero follemente dentro, nel corpo e nella mente, assoluto, determinato, intuitivo. La mia mano spinge la voglia lungo la pancia, la concentra in un gorgo, nel profondo delle pieghe nascoste della mia intima pelle. L’onda mi scuote, mi solleva la canotta a costine scoprendomi il seno divenuto ormai grande, da donna; eccitato struscia e si lascia accarezzare dai morbidi cuscini. Le dolci fragoline irrigidite si gonfiano ancora, sento caldo. Poi l’onda mi afferra i fianchi, mi solleva il bacino e le mie delicate mani abbassano freneticamente il piccolo slip e lo calano fino alle caviglie. Un attimo e con i piedi lo sfilo e lo scalcio via a raggiungere le scarpe. Tengo il sedere sollevato, maliziosamente esposto. Lo vedo il mio Alessandro, rigido ed eretto dietro di me, ...
    ... ammaliato dal mio tondo culetto. Mi sento avvolta ancora una volta dall’onda sensuale di lui. Lo aspiro, lo bramo e lo sento come una piovra che con i suoi tentacoli mi circonda da ogni lato, sono una piccolissima isola attorniata dal mare. Un fiordo solitario. La mia mano appoggia il palmo sul monte, lo preme, le dita si intrufolano dove non è mai semplice smettere, dove è difficile tornare indietro. Poi onde, onde che mi scuotono, che mi fanno fremere e tremare, che mi squassano e che mi rendono per lunghi attimi incosciente. Poi la quiete, la marea si ritira, il ventre si abbatte sul divano, la mano rimane prigioniera, artigliata fra le cosce serrate e lentamente le sensazioni primordiali svaniscono e tutto diventa realtà, tutto esce dal mare e dalla mia fervida fantasia.
    
    Alessandro e io siamo tutt’uno, un solo corpo e una sola anima. Noi assieme, noi uniti senza confini e senza pregiudizi o inutili parole. Un punto senza dimensioni. Con lui mi lascio portare anche nel mare in burrasca dove tutto è possibile, dove a stento si galleggia, dove si può anche affondare, dove mi manca il respiro, che sempre diventa affannoso, dove ansiti di piccole urla, fan comprendere a lui la mia soddisfazione ed il mio intenso piacere. Allora lui mi aiuta a respirare, a spalancare la bocca affamata d’aria e soprattutto affamata di lui. Nella mente in burrasca ogni fantasia è realtà ed ogni realtà diventa fantasia. Il piacere perfetto che più tardi mi offrirà mi farà vivere intensamente ogni ...