1. La Storia di Monica – Cap. 2.7 – Manlio


    Data: 28/07/2021, Categorie: Etero Autore: Serena, Fonte: RaccontiMilu

    ... succhio anche l’anima.’
    
    Manlio sembrava un incrocio fra un automa e un bambino in un negozio di giocattoli. Non solo seguiva ogni mia direttiva, ma era quasi incredulo di poterlo fare, non rendendosi conto che in realtà ero io a condurre il gioco, ben sapendo che non era certo uno stallone da monta. Infatti dopo un breve pompino e un altrettanto veloce ditalino al mio culo, lui si sedette non sapendo quasi cosa fare. Così mi sistema sopra di lui, e dopo avergli afferrato il cazzo con una mano, m’impalai dandogli le spalle per infilarmi l’asta nel culo.
    
    ‘Io voglio la tua fica !’ mi disse stupito per come lo stavo cavalcando
    
    ‘Le puttane le inculi non le scopi, e stasera io sono la tua troia.’ gli risposi prendendogli una mano per portarla sulla mia passera fradicia. ‘O forse non &egrave questo quello che vuoi fare da tempo, farmi il culo come altri hanno fatto prima di te.’
    
    ‘Hai ragione sei solo una cagna che dev’essere trattata come tale. Mettiti a pecora per terra che &egrave l’unica cosa che sai fare.’
    
    Mi alzai per mettermi carponi per terra, e per farlo eccitare ancor di più, con una mano aprii il buchetto mentre con l’altra presi a masturbarmi con una certa foga.
    
    ‘Cos’aspetti col cazzo in mano ! Mettimelo nel culo e fammi godere !’
    
    ‘Eccoti servita signora delle troie !’
    
    Lui poggiò la cappella contro la mia apertura posteriore, poi m’afferrò saldamente per i fianchi, prima di spingerlo dentro con tutta la rabbia che aveva in corpo.
    
    ‘Sii fammi ...
    ... godere, fai di me la tua troia !’ urlai in preda ad un misto di dolore e piacere che trovai irresistibile.
    
    Contrariamente a quanto avevo pensato, Manlio m’inculò a lungo, anche perch&egrave a volte tirava fuori il cazzo per sostituirlo con due o tre dita, che mi dilatavano sempre più l’ano. Ormai era quasi diventata una battaglia con lui che cercava di ritardare il più possibile il suo orgasmo, ed io che l’incitavo a possedermi da vero maschio dominante.
    
    Ad un certo punto però parve chiaro ad entrambi che lui proprio non riusciva a venire, così lo feci sedere sul divano anche per fargli prendere fiato. Non appena il suo respirò ritornò regolare, gli presi il cazzo in mano e iniziai a leccargli le palle, mentre lo segavo con molta calma.
    
    Quando lo vidi gemere più forte lasciai con la bocca i suoi testicoli per leccargli il pene, senza però mai prenderlo del tutto in bocca, ricoprendolo solo di saliva.
    
    ‘Ora ti faccio godere.’ gli dissi mettendomi sulle sue gambe.
    
    Come avevo fatto prima m’impalai sopra di lui, ma questa volta usando la fica, che accolse il suo cazzo senza opporre alcuna resistenza. Quanto prima lui era stato brutale, tanto ora io fui dolce, cavalcandolo con una lentezza quasi esasperante, ma che ci permise di baciarci quasi senza sosta, mentre le mani cercavano ogni anfratto del corpo dell’altro.
    
    Alla fine lui venne dentro di me, per poi quasi vergognarsene, ma bastò una mia carezza per fargli tornare il sorriso.
    
    Manlio si rivestì senza dire una ...