Ogni cosa di noi era sesso.
Data: 26/07/2021,
Categorie:
Erotici Racconti
Etero
Sensazioni
Autore: CordeDiSeta, Fonte: RaccontiMilu
... contro,
per tenerlo addosso a me, per stringerlo.
Il mio respiro iniziava a farsi più pesante, le gote a colorarsi di rosso.
Tutto quello che volevo in quel momento era godere del suo corpo e cedergli il
mio; sentirlo affondarmi dentro.
Sentirmi sua e farlo mio.
Non gli avrei lasciato segni solo addosso, volevo marchiarlo dentro.
Questo lo sapevamo entrambi.
Nelle mie mani, con la mia lingua sul suo corpo, sentivo il suo
sapore, capivo la sua voglia di farsi prendere completamente,
fisicamente e mentalmente. La stessa voglia che avevo io. Il suo corpo
inarcato verso di me, i suoi occhi quasi imploranti.
Spostai una mano dal suo polso, solo per farle sentire il tocco delle
dita tra le gambe, per riempire la mano del piacere del contatto con
quel calore. Gli occhi suoi si chiusero un attimo, per guastarsi il
piacere, per l’attesa di me dentro di lei.
Allora senti, senti come il mio cazzo si avvicina a te, si poggia tra
le tue gambe, senti come entra, appena. Appena, sì. Solo per far
crescere ancora la voglia, per impazzire di desiderio. E poi, sì.
Dentro. Tutto. Lentamente, profondamente. Accolto dal calore bagnato.
Ora senti, sì. Ora sento. E spingo. E stringi. Le gambe ad
aggrovigliarmi. Le tue mani sulla mia schiena, sul ...
... mio culo. Stringi,
graffi, prendi. Spingo, muovo. Esco, torno dentro. Lecco le tue
labbra, mentre lecchi le mie. Entro nei tuoi occhi e tra le tue gambe,
Mia, tuo.
Non appena mi lasciò la mano afferrai i suoi capelli, strinsi forte, ma senza tirare.
Sentii la suo mano scorrermi addosso per sistemarmi fra le mie cosce volgarmente spalancate; un fremito mi percorse la schiena, disegnando brividi sulla mia pelle candida. Bianca. Una tela perfetta per i segni che, di lì a poco mi avresti lasciato addosso.
La sua eccitazione era prossima alla via, sentirlo entrarmi dentro mi strappò un sospiro di sollievo, un muto “finalmente”.
Tutto, lo voglio tutto. Ho bisogno di sentirmi piena.
Quel lento affondo, deglutii rumorosamente ed artigliai la sua bella schiena con entrambe le mani.
Iniziai a muovermi sotto di lui, quel poco che il peso del suo corpo permetteva, assecondavo i suoi movimenti e ad ogni colpo sentivo le sue palle sbattermi addosso.
La razionalità m’abbandonò completamente, lo mordevo, lo leccavo, sfregavo il mio viso contro il suo.
Volevo il suo odore, il suo sapore, volevo tutto.
Volevo che continuasse a fottermi fino a farmi male.
Volevo continuasse a fottermi fino a farmi urlare. Fino a farmi godere una, due, tre volte. Fino a vederlo godere.