1. AUTOLAVAGGIO


    Data: 04/02/2018, Categorie: Etero Autore: leccami81, Fonte: RaccontiMilu

    La settimana scorsa ho portato la macchina all’auto lavaggio perché ne aveva veramente bisogno. Era una giornata calda e limpida. Al mattino, dalla fretta, avevo dimenticato le mutandine sul letto. Così al lavoro ho dovuto stare molto attenta a come mi muovevo vista la minigonna molto aderente e corta. Uscita dall’ufficio vado direttamente all’autolavaggio. Stranamente non trovo nessuno. I ragazzi sono lì seduti che aspettano clienti. Sono due tipi carini, biondi, entrambi originari dall’est Europa. Hanno l’aria furba, forse pure un po’ arrogante. Mi ci vuole poco per fare un pensiero su di loro’ e subito la mia patatina risponde compiaciuta diventando bollente’ Scelgo di provocarli e di vedere quello che succede. Avanzo con l’auto fino all’ingresso del tunnel del lavaggio e la lascio nelle loro mani. Nel scendere apro più che posso le gambe e tiro ancora più su la minigonna: ho un’auto abbastanza alta e credo si sia visto, anche se velocemente, il mio taglio depilato in mezzo alle gambe’ il ragazzo più magro guarda e fa un sorriso ammiccante all’amico che ricambia ma ha visto solo le mie gambe dalla sua postazione. Mi avvicino e lui mi chiede se voglio che puliscano anche l’interno dell’auto. Lo guardo fisso negli occhi e gli dico ad un centimetro dall’orecchio che voglio un lavaggio completo. Soffermandomi sulla parola completo. E mentre glielo dico mi sbottono la camicetta e lascio intravedere ancora di più l’incavo del mio seno.
    
    Il ragazzo osserva bene e un po’ ...
    ... sorpreso. Faccio dei passi ben distesi che scoprono le mie cosce nude e faccio capire che mi interessa altro oltre al lavaggio dell’auto’ Mi sento bruciare dal desiderio. Il ragazzo che ho difronte avrà vent’anni e una faccia sveglia di chi ha fatto molta esperienza. Ha lo sguardo basso e imbarazzato, si capisce che non sa bene cosa fare. Forse più di qualche donna, più o meno volontariamente, lo stuzzicherà sul lavoro. Ha una canotta bianca e una pelle bianca e lucida dal sudore. Non &egrave muscoloso ma tonico e molto magro. Nel complesso mi eccita perché &egrave giovane e sicuro di sé. Sia chiama Alban. L’altro comincia a pre-lavare l’auto con la pistola dell’idropulitrice. Vado verso il loro ufficio-cassa prefabbricato per evitare gli spruzzi d’acqua e seguendomi mi chiede se voglio entrare per un caff&egrave. Mentre me lo dice vedo che i suoi pantaloni corti mostrano qualcosa di grosso e duro in mezzo alle gambe. E’ secco ma sembra avere un gran bel cazzo. Entro e subito mi avvolge l’atmosfera di disordine e afa. Il piccolo box odora di polvere. Ci avviciniamo alla macchinetta del caff&egrave. Mi guarda: &egrave un po’ imbarazzato ma maschera questa inesperienza con la spavalderia dei giovani. Fa qualche battuta sul caldo, mi da le spalle mentre armeggia con la macchina del caff&egrave. Mi guardo intorno e cerco di capire come comportarmi, fingendo disinteresse. Si gira e vedo il suo cazzo teso e duro emergere dalla patta dei pantaloni. Se lo era tirato fuori in un attimo ...
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