1. Tre desideri


    Data: 03/02/2018, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    ... Ansimo e miagolo. E’ una scopata che non mi strappa nemmeno uno strillo, ma va benissimo. E’ una scopata che mi consente anche di parlare.
    
    – Non mi venire dentro… – sussurro.
    
    – Non vuoi? – ansima iniziando ad aumentare il ritmo.
    
    – No, voglio che mi fai quella cosa da puttana… – ormai inizio ad ansimare anche io e penso che bisogna sbrigarsi.
    
    – Davvero? – fa lui.
    
    – Come si dice puttana nella tua lingua – gli chiedo leccandogli le labbra.
    
    – Slet.
    
    – Quasi come in inglese – adesso davvero è il momento di finire, perché incomincio a camminare per un sentiero che tra un po’ sarà senza ritorno.
    
    – You sletje, little slut – dice ormai sempre più in affanno anche lui.
    
    – Spruzzami la tua sborra in faccia, Ludo, e mentre lo fai gridami sletje – piagnucolo. La sola idea mi sta facendo impazzire, anche se un po’ mi dispiace che debba smettere di scoparmi.
    
    Esita un po’ e continua a spingere, perché evidentemente scoparmi non dispiace nemmeno a lui. Alla fine però si alza in piedi sul letto, io quasi gli rimbalzo davanti in ginocchio, poi però mi sento così vuota da dovermi infilare due dita nella fica. E’ affascinante vedere un ragazzo che si sega a cinque centimetri dal tuo viso, che fa sempre più veloce e con il respiro sempre più grosso. E’ impressionante vedere il suo getto che esce prima di chiudere istintivamente gli occhi e ascoltare il suo “SLETJE!” che finisce in un rantolo. E’ ...
    ... travolgente spingermi le dita tutte dentro mentre il calore del suo seme si sparge sulla pelle del mio bel visino. Me lo merito, sono una puttana.
    
    Restiamo così qualche secondo, ansimanti. Non sono venuta, ma in questo momento non fa poi molta differenza, vi assicuro. Tiro fuori la lingua per impedire che una goccia di sperma cada dalla punta del suo uccello sul sovracoperta. Poi gli succhio il glande e glielo ripulisco un’altra volta. Il suo gemito mi dice che sta cosa lo fa davvero andare fuori di testa e che, probabilmente, la sua ragazza non glielo fa.
    
    Mi alzo dal letto, lo prendo per una mano e gli dico “vieni”, lo trascino davanti allo specchio del bagno. Il suo sperma ha tracciato disegni incrociati sul mio viso. Una striscia bianca mi attraversa il viso dalla guancia sinistra ben oltre l’occhio destro, mi sporca la radice dei capelli. Un’altra si è stesa, quasi per miracolo, in modo perfettamente verticale dal mento fino in mezzo alla fronte, passando sul naso e in mezzo alle sopracciglia. Una chiazza è stata sparata proprio sotto l’occhio sinistro e comincia a grondare. Mi osservo e sorrido alla me stessa nello specchio, Ludo ha la faccia di uno che quasi si vergogna.
    
    – Sono carina, non trovi? – gli chiedo.
    
    Ma in fondo la sua risposta non mi interessa. Mi interessa di più raccogliere il suo regalo con un dito e succhiarlo. Mi interessa di più aspettare che se ne vada in fretta prima di masturbarmi. 
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