1. La gita in Camper


    Data: 03/02/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: cd1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... per vedere che succedeva e vidi una delle ragazzine sulla soglia del camper con la porta aperta. Come prima cosa, quando il cane vide la ragazza si tranquillizzò ed io lo calmai con un paio di paroline.
    
    -‘Che ci fai qui ?’ chiesi alla ragazza, Veronica mi pare si chiamasse. Lei era vestita con un pigiamino leggero e si vedeva che era intirizzita dal freddo, ‘non dormivi in una delle tende ?’
    
    -‘Mi scusi, &egrave che avevo freddo.’ rispose, timorosa.
    
    -‘Non hai un sacco a pelo ?’ chiesi a mia volta.
    
    -‘Sì, ma ho sbagliato ed il mio sacco a pelo non &egrave per le temperature rigide. Avrei dovuto rivestirmi ma non volevo svegliare le mie compagne’ rispose, sempre più timorosa.
    
    -‘E così svegli me ed il mio cane. Il riscaldamento &egrave spento per cui se vuoi un po’ di caldo e non ti disturba dividere il letto con un vecchio, vieni qui’ le dissi, spostandomi verso il fondo e facendole spazio.
    
    Lei, sempre timidamente, si avvicinò, salì la scaletta e si stese al mio fianco. La coprii con il piumino e spensi la luce. Il letto della mansarda del camper &egrave un po’ strettino per cui stavamo abbastanza vicini. Ad un certo punto le sfiorai le gambe con le mie e sentii che era gelata per cui mi avvicina di più a lei per riscaldarla.
    
    -‘Venire in montagna a campeggiare richiede di essere preparati’ le dissi sottovoce.
    
    -‘Lo so, ma non pensavo che di notte facesse così freddo e che il mio sacco a pelo fosse così leggero. Ma com’&egrave caldo lei’ fece, stringendosi ...
    ... un po’ di più a me. Ad un certo punto una sua mano mi toccò ed esclamò ‘Ma lei e nudo !’
    
    -‘Certo, bambina, a me piace dormire nudo. O stai buona o puoi andare a dormire fuori’ risposi seccato, ma appoggiandole il mio corpo sul suo e passandole un braccio attorno al suo di corpo.
    
    In quel modo, il mio pacco iniziò a crescere ed a spingerle sul culettto, coperto solo dai calzoncini corti di un pigiamino estivo e, forse, da una mutandina. La mia mano, invece, iniziò a risalire e le abbrancai una tettina da sopra la maglietta forse una seconda, il capezzolo ancora duro dal freddo. Incominciai a torturarle il capezzolo pian piano. Lei stava immobile, non reagiva ma il suo respiro iniziava ad aumentare il ritmo. A quel punto, infilai l amano sotto la maglietta e gliela alzai, liberando le sue tettine. Intanto il mio pacco si era fatto più duro, quasi al massimo e glielo spingevo fra le gambe, mimando il gesto di scoparla. Il suo respiro si stava facendo più affannoso via via. A quel punto la feci voltare stando distesa di fianco di fronte a me. Abbassi la mia faccia e le presi un capezzolino in bocca mentre on la mano scendevo e gliela infilavo dentro alle mutandine. Iniziai a massaggiarle il clitoride e lei emise un gemito al che le infilai un dito nella passerina, appena coperta da una leggera peluria. Era un lago. Mossi il dito piano dentro e fuori, stimolandole il clitoride, il punto G, lei mugolava piano, i capezzolini erano oramai duri come sassi. Al che le abbassai del ...
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