1. Il poeta di strada


    Data: 18/06/2021, Categorie: Tradimenti Autore: screamer, Fonte: Annunci69

    E’ un afoso lunedì di Agosto, il centro della città si svuota per le imminenti vacanze. Manca poco alla mezza e nel mio negozio di abbigliamento intimo il banco con i costumi è ridotto ad una montagna di pezzi da riordinare, opera di una cliente indecisa e noiosa. Ho caldo nonostante il condizionatore spari aria fredda da ore, una goccia di sudore mi scende in mezzo al seno.
    
    Non vedo l’ora di finire per andare a casa sotto la doccia fredda e riposare le gambe affaticata, sarà l’abbronzatura della domenica ma mi sento il corpo in fiamme.
    
    Mentre finisco di riordinare alzo lo sguardo e mi colpisce la figura di un ragazzo che sta appendendo un cartello al lampione sul marciapiede. Sulle prime non ci faccio caso e inizio a preparare per la chiusura quando, ad un tratto, si apre la porta e mi appare improvvisamente.
    
    “mi scusi, avrebbe da prestarmi dello scotch che ho finito il mio?”
    
    “Certo, ti basta questo?” gli chiedo mentre gli porgo il rotolo che uso per fare i pacchetti.
    
    Nel frattempo lo guardo mossa dalla curiosità, è un bel ragazzo, avrà 25 anni, forse, almeno 20 meno di me, occhi scuri e profondi con lineamenti mediterranei, una barba incolta e capelli ricci e lunghi ma curati.
    
    Mi sorride ringraziandomi ed esce assicurandomi che avrebbe restituito il rotolo in un attimo continuando ad attaccare il cartello al palo.
    
    Nel frattempo prendo la borsa e le chiavi per chiudere ed esco dal negozio, lui se ne accorge e si volta per restituirmi il nastro adesivo, ...
    ... la mia curiosità ha il sopravvento e gli chiedo cosa stava attaccando.
    
    “Versi, poesie che scrivo e che appendo in giro per la città” mi risponde sfoggiando un sorriso luminoso “posso offrirti un caffè per sdebitarmi?” mi chiese con quel suo sguardo ingenuo e solare.
    
    In fin dei conti non avevo impegni, mio marito era via per lavoro e quel giovane ragazzo era intrigante e la curiosità aveva il sopravvento.
    
    Ci fermammo nel bar di fronte e iniziò a raccontarmi: aveva studiato e lavorato a Londra ma si era trasferito in Italia per finire gli studi, aveva scelto la nostra Università affascinato dalla storia Rinascimentale.
    
    Adorava scrivere poesie, e a volte, per arrotondare, suonava agli angoli della strada raccontando versi scritti da lui; mi porse un libretto con la copertina nera e iniziò a leggermi qualche verso, io lo guardavo ammirata, quella sua semplicità mi colpiva e quello che mi stava raccontando mi stava muovendo un interesse particolare. Il mio sguardo era fisso sui suoi occhi e venivo attratta sempre di più dalle sue labbra che si muovevano durante la lettura. Ad un tratto si fermò chiedendomi cosa ne pensassi. Giuro che avevo perso il filo, non l’avevo più ascoltato persa in fantasie che con la poesia non c’entravano nulla.
    
    “Scrivi veramente bene” mentii e lui sorrise ringraziandomi ma ero certa che se ne era accorto. Guardai l’ora e “cazzo, sono le tre e mezza e devo aprire il negozio” mentii ancora dal momento che non apro prima delle quattro.
    
    “Dai ...
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